ROMA. Il premier Enrico Letta è ancora fiducioso che alla fine Silvio Berlusconi non strapperà ed il governo andrà avanti. Ma nel Pd già si pensa al piano B, anzi ai piani B visto che le varie tifoserie si stanno già schierando. In caso di crisi, il Pd non vede governi con nuove maggioranze ma le elezioni. E una sfida tra Letta e Matteo Renzi, che 'congelerebbe' il congresso e trasformerebbe le primarie per il leader in battaglia per la premiership. ''Letta è solo un leader di transizione, per il futuro io immagino Renzi a Palazzo Chigi'', è la previsione, riportata dal Fatto, che Massimo D'Alema fa ad un dibattito alla festa del Pd. E che, a quanto spiegano fonti dem, avrebbe infastidito il presidente del consiglio.
La drammatizzazione, impressa dal Pdl, sulle sorti del governo ha accentuato le tensioni congressuali del Pd. Se i dem sono compatti nella linea della fermezza sulla decadenza del Cavaliere, ambizioni e scenari futuri divergono. E, anticipando molti passaggi, si comincia, anche pubblicamente, a parlare di elezioni anticipate e di un congresso rinviato sine die con Guglielmo Epifani al suo posto fino a dopo il voto. ''Un nuovo governo lo vedo complicato e alla fine non giusto, arriveremmo azzoppati al semestre europeo mentre serve un governo forte'', sostiene il bersaniano Davide Zoggia che a quel punto, in caso di primarie per la premiership, vede in Letta ''il profilo giusto''. Parole che fanno andare su tutte le furie i renziani, non per la prospettiva di un voto anticipato ma perchè, attacca Dario Nardella, innesca ''una spirale suicida'' per il Pd, ''rifiutando un congresso quanto mai indispensabile''.
A non voler anticipare scenari futuri, anche perchè considerati un modo di indebolire il governo, è l'area governista del Pd. ''Siamo fiduciosi che il governo non cade e comunque non in tempi brevi'', racconta un deputato lettiano che, però, giudica ''inimmaginabili'', in caso di crisi, un governo con maggioranze diverse, siano transfughi del Pdl o grillini. E anche Massimo D'Alema non crede che alla fine si andrà a votare perchè ''Berlusconi sa che siamo 15 punti avanti a lui con Renzi leader''. L'ex premier, che poi nel pomeriggio attraverso la portavoce precisa come ''resoconto parziale e talvolta distorto'' l'articolo del Fatto, comunque non sembra avere dubbi con chi schierarsi in caso di primarie per la premiership dentro il Pd. ''Letta è solo un leader di transizione per un governo momentaneo - sostiene D'Alema - e con un programma di scopo. Non sarà utile una seconda volta. Per il futuro immagino Gianni Cuperlo alla segreteria del partito e Matteo Renzi a Palazzo Chigi''.
Dopo averlo criticato per la decisione di candidarsi alla guida del partito, l'ex ministro degli Esteri torna, dunque, a sostenere il sindaco di Firenze per Palazzo Chigi. Irritando non poco i lettiani che ricordano che Letta resterà fuori dal dibattito congressuale del Pd salvo che la situazione precipiti e la conta sul leader si trasformi in una conta sul candidato premier.
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