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Governo, resta caldo il fronte del Fisco Addio Imu, arriva una tassa sui servizi

Dovrebbe inglobare anche la Tares. Per l'Iva previsto un aumento di un punto percentuale a partire dal primo ottobre. Nodo da sciogliere è anche quello dei 150.000 precari della pubblica amministrazione

ROMA. Un consiglio dei ministri il 28 agosto per porre fine al tormentone sull'Imu ed evitare l'aumento di un punto percentuale dell'Iva. Un cdm “importante su misure fiscali”, come ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che definirà così le linee guida approvate dalla cabina di regia dello scorso luglio.
Per quanto riguarda l'Imu, si cancella la rata di giugno (2,4 miliardi) per poi arrivare alla nuova tassa di servizio (di stampo federalista), per la quale il Governo intende mettere a disposizione delle casse dei Comuni altri 2 miliardi, consentendo così, eventualmente, di arrivare ad una 'Service Tax' più leggera.
La nuova tassa potrebbe 'esistere' nell'ordinamento già a partire da settembre, se l'accordo politico porterà a intenderla come sostitutiva già della seconda rata dell'Imu. Il nodo è insomma ancora tutto sul pagamento di dicembre, ma, nel Cdm del prossimo 28 agosto dovrebbe arrivare la soluzione definitiva, così come sul fronte dell'Iva, che dovrebbe aumentare di un punto percentuale a partire dal primo ottobre, con un gettito atteso per le casse dello Stato di un miliardo di euro.
Il governo, intanto, ribadisce la sua posizione sulla riforma della tassazione degli immobili nella settimana in cui si riavviano i tavoli della politica economica. Letta, prima di volare a Vienna, ne parla anche con il segretario del Pd Guglielmo Epifani con il quale fa un punto della situazione. E intanto già giovedì o venerdì prossimo è attesa sul tavolo del primo Cdm dopo la breve pausa ferragostana un primo approfondimento sulla prossima tranche di provvedimenti.
Innanzitutto si dovrebbe varare una riforma della pubblica amministrazione (è domani in preconsiglio) del ministro della Semplificazione Giampiero D'Alia già discussa prima dell'estate. Nodo da sciogliere è ancora quello dei 150.000 precari della P.A. per i quali (i contratti scadono a dicembre prossimo) si dovrebbero attivare dei tavoli di confronto con i sindacati. Il tema però è anche quello dei prepensionamenti: nella pubblica amministrazione - spiega il ministro del Lavoro Enrico Giovannini - serve “un forte ricambio generazionale” ma non c'è un piano per 200 mila uscite tra i dipendenti pubblici.
Tra le norme che dovrebbero ricevere l'ok c'è il taglio ulteriore delle auto blu, quello delle consulenze (si potrebbe arrivare al 20%) e la mobilità nelle società partecipate.
Il fronte più caldo resta comunque quello fiscale. Allo stato non è ancora prevista una riunione della cabina di regia. Ma i tempi stringono e nel giro di massimo 2 settimane la soluzione e la relativa sintesi politica dovranno saltar fuori. Improbabile, comunque, che nello stesso decreto che stanzierà le risorse per cancellare la rata di giugno e darà il via alla riforma della tassazione sulla casa possa rientrare anche la soluzione sull'Iva (per la quale serve un altro miliardo). Per le tasse sugli immobili “l'obiettivo del governo - ribadisce il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta - innanzitutto è di cancellare la rata di giugno definitivamente e di varare al più presto la nuova service tax che consenta di superare l'Imu”. Quindi “la data di pagamento della prima rata della nuova tassa sarà definita nella riforma stessa”. La prima scadenza potrebbe essere appunto già a dicembre, a meno che il Pdl non ne chieda lo slittamento a gennaio.
La nuova Service Tax, ripete Baretta, sarà “una tassa di servizio federalista” e andrà affidata “il più possibile alla gestione dei Comuni” (cui dovrebbe spettare la scelta di azzerare o meno l'aliquota Imu). E nella nuova tassa, per il sottosegretario, dovrebbe essere assorbita “anche la Tares, per renderla una tassa dei servizi vera e propria”. Per la cancellazione della prima rata - ribadisce – “il governo è impegnato a coprire i 2,4 miliardi necessari con il decreto che sarà varato a fine mese”. Ma il governo, assicura, metterà anche a disposizione dei Comuni “almeno 2 miliardi” per consentire “un minore esborso da parte dei cittadini”.
Per il Pdl replica il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: “Bene il sottosegretario ma non giochiamo con i numeri. L'eliminazione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole deve essere strutturale e non riguardare solo il 2013”.

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