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Caltanissetta, saracinesche abbassate in soli venti panifici

CALTANISSETTA. I panificatori nisseni quest'anno non hanno varato il calendario di apertura e chiusure come facevano abitualmente. E un motivo c'è. Lo spiega il presidente di categoria Michele Palmeri: «Non aveva senso predisporlo. I punti vendita chiusi in città sono poco più di venti su un totale di cinquantadue e tutti per periodi brevissimi, non più di sette-dieci giorni. L'utenza non patirà disagi particolari. Resteremo chiusi solo il giorno di Ferragosto poi si riprenderà regolarmente a lavorare. Per noi - ha aggiunto Palmeri, presidente del sindacato aderente a Confcommercio, titolare di un punto vendita in via Vassallo - è un momento nerissimo. Abbiamo accusato cali di vendite notevoli, la produzione di pane è crollata e ci salviamo vendendo altri prodotti. In un panorama del genere chiudere, con la città ancora piena di gente, non avrebbe avuto senso. E ci siamo allineati». Qualche difficoltà l'hanno avuta gli utenti della zona nord (viale della Regione, Balate e in parte viale Trieste) ma in altre parti del capoluogo le panetterie sono regolarmente aperte. «Con quello che riusciremo a guadagnare in questo periodo pagheremo le tasse» ha sottolineato Palmeri presidente di un sindacato che si appresta, a livello regionale, una legge che obblighi tutti i panificatori a restare chiusi anche la domenica senza alcuna deroga. «Quello - ha concluso - deve tornare ad essere il giorno dedicato al riposo e agli affetti». S.G.
 
 

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