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La Regione dà 34 milioni alle Province

Serviranno soprattutto a pagare gli stipendi dei dipendenti. Ma potranno essere usati anche per le scuole

PALERMO. Arrivano i primi fondi per le Province mentre i piccoli Comuni restano sul piede di guerra per la crisi dei finanziamenti. A pochi giorni dalla pausa estiva, il governo non ha ancora sciolto del tutto i nodi che impediscono agli enti locali di funzionare regolarmente.
Solo per le Province è arrivata un’iniezione immediata di liquidità, anche se non si tratta di somme sufficienti a coprire tutte le spese in cantiere. Il direttore del dipartimento Enti Locali, Giuseppe Morale, ha firmato ieri il decreto che assegna 34 milioni ai commissari delle Province.
Si tratta di somme immediatamente spendibili. «Abbiamo assegnato i soldi che lo Stato doveva trasferirci per il rimborso delle accise - spiega l’assessore agli Enti Locali, Patrizia Valenti -. Erano soldi che avevamo già previsto nella Finanziaria anche se per completare il budget previsto mancano ancora 15 milioni. Intanto però stiamo procedendo alla loro assegnazione e distribuzione in modo da immettere liquidità nel sistema».
In un primo momento le Province pagheranno probabilmente gli stipendi arretrati. Ci sono realtà, come Siracusa, in cui a luglio non sono state date le buste paga, come ha rilevato ieri Vincenzo Vinciullo componente della commissione Bilancio dell’Ars per il Pdl. «Per quanto attiene, invece, altre Province, i fondi serviranno a consentire, ad esempio, l'avvio delle scuole di competenza».
Questi 34 milioni potranno essere utilizzati anche per le scuole, in modo da dare il via al nuovo anno nei licei linguistici e musicali (direttamente gestiti) e in tutti gli altri di cui la Provincia cura solo la manutenzione. Anche se è già chiaro che da questo punto di vista saranno insufficiente. La stessa Valenti ammette che serviranno altre risorse. E, sempre secondo Vinciullo, si andrà a settembre a una manovra correttiva: «Dal 6 settembre in commissione Bilancio verrà esaminata la nuova manovra finanziaria, che comporterà un ulteriore stanziamento di almeno 80 milioni per le Province, di cui non meno di 10 milioni destinati a Siracusa, per il pagamento del personale dipendente fino al 31 dicembre 2013».
Messa una toppa alle emergenze delle Province, ieri il governo ha provato anche ad affrontare i problemi dei piccoli Comuni, penalizzati da un taglio dei finanziamenti del 60% rispetto ai livelli del 2012. La Valenti e l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, hanno garantito un intervento a breve. Qualcosa potrà arrivare nei prossimi giorni ma probabilmente anche i sindaci dovranno attendere la manovrina di settembre per misure più incisive. E per questo motivo l’Anci, guidata per ora da Paolo Amenta a Mario Emanuele Alvano - ha annunciato un agosto di protesta: «Abbiamo deciso di dar vita, per tutto il mese di agosto, a iniziative volte a informare i cittadini sulle reali condizioni economiche e finanziarie dei Comuni e sugli effetti che il taglio regionale produrrà sull'erogazione dei servizi essenziali. I sindaci hanno anche deciso di promuovere consigli comunali aperti alla cittadinanza e alle forze sociali in vista di una manifestazione che si svolgerà a Palermo a fine agosto e che vedrà protagonisti soprattutto gli amministratori dei Comuni a minore densità demografica».
Per l’Anci fino a ora dalla Regione «non sono arrivati segnali confortanti». E per questo motivo il rischio è che dai prossimi giorni si debba tagliare servizi pubblici essenziali per far fronte alla crisi finanziaria: «Ormai ci troviamo regolarmente costretti a scegliere di quali servizi dovremo privare i cittadini» hanno detto Amenta e Alvano.

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