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Francesco Corallo, il "re delle slot machine" si costituisce dopo 14 anni di latitanza

MILANO. Si è costituito dopo oltre 14 mesi di latitanza Francesco Corallo, il cosiddetto "re delle slot machine", destinatario nel maggio 2012 di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano su presunti finanziamenti illeciti concessi dalla Bpm, quando era guidata da Massimo Ponzellini.


Il 29 maggio 2012, infatti, Ponzellini era finito agli arresti domiciliari accusato, tra le altre cose, proprio di un  finanziamento sospetto da circa 150 milioni di euro concesso alla società Atlantis/B-plus - attiva nel settore dei giochi d'azzardo e di cui era titolare Francesco Corallo - per comprare nuove slot machine, in cambio di una presunta mazzetta da oltre 1 milione di euro girata all'ex presidente di Bpm e la presunta promessa di 3,5 milioni di sterline. Corallo, che deve rispondere anche di associazione per delinquere, è rimasto latitante per oltre un anno a Santo Domingo. Ieri, il titolare di Atlantis si è consegnato alle forze dell'ordine all'aeroporto di Roma Ciampino, dopo essere atterrato con un volo privato.


Corallo sarà interrogato dal gip di Roma. L'interrogatorio di garanzia per rogatoria, che sarà fissato nelle prossime ore, è stato diposto questa mattina dal gip di Milano Cristina di Censo, il giudice che l'anno scorso aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei
confronti di Corallo, titolare di Bplus-Atlantis, e di altre persone dell'ambito dell'inchiesta, vicina alla chiusura, dei pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici su Bpm.  Allora, l'ex
presidente della banca Massimo Ponzellini finì ai domiciliari. Corallo risponde di associazione per delinquere in quanto il reato di corruzione, inizialmente contestato è caduto poichè Banca Popolare di Milano mesi fa ha rimesso la querela.

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