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«Adesso temiamo gesti disperati» A Gela autotrasportatori vicini al collasso

Da quasi due giorni una trentina di tir sostano davanti l’ingresso della Raffineria: il prefetto convoca le parti

GELA. Il futuro dei 120 autotrasportatori appartenenti al consorzio di Gela è incerto. L’annuncio della dismissione dell’impianto Politene è sfociata in uno stato di agitazione e tir parcheggiati all’ingresso della città. Si parla già di un indotto lavorativo colpito dal blocco dell’impianto di circa ventimila persone. La situazione è tesa anche se non ci saranno blocchi stradali e disagi. Il sindaco Angelo Fasulo ha incontrato una rappresentanza degli autotrasportatori, con il presidente del consorzio Rinascita, Bartolo Scrivano, che non nasconde le proprie preoccupazioni davanti alla reazione di camionisti silurati dalle imprese più piccole che hanno deciso di ridimensionare il personale.


“Temo gesti disperati – dice Scrivano – Autotrasportatori che hanno avuto segni di sconforto e debolezza. Non sono psicologo e non voglio nemmeno ipotizzare l’equazione Eni uguale suicidio. Per una settimana andremo avanti con la protesta, se la situazione non dovesse giungere a una soluzione sono pronto a dimettermi. Le richieste avanzate dalla società Versalis sono di chiusura“. Il primo cittadino tira in ballo anche la Raffineria e promettendo il sostegno dell’amministrazione comunale agli autotrasportatori li invita “a rimanere compatti in un consorzio con una rappresentanza”.


“Non possono fare finta di non capire la situazione – dice il sindaco – Sappiamo che solo tre anni fa si parlava di chiusura della Raffineria che oggi invece viene rilanciata con 700 milioni di euro di investimenti. Adesso devono comprendere che il nuovo non può essere barattato con l’economia solida rappresentata dagli autotrasportatori. Mi preoccupa l’atteggiamento di Eni e della società Versalis – prosegue Fasulo – che hanno calcolato un prezzo da pagare per trattare la chiusura dell’impianto. Sappiamo che la Raffineria non c’entra in queste logiche ma di certo non può tirarsi fuori”. Domani mattina ci sarà un nuovo incontro in prefettura tra le parti per cercare un’intesa. Oggi prosegue il sit-in con l’assembramento degli autoarticolati.


“La città ancora non comprende ancora il problema – sottolinea Rocco Siciliano del consorzio Gela trans - La politica è la grande assente, non conosciamo le loro posizioni. Speriamo che il prodotto del Politene rimanga nel mercato perché è uno dei migliori a livello internazionali. Temiamo possa esserci un accordo con il mercato cinese che produce a basso costo a discapito della qualità. Versalis ha fatto morire i lavoratori con una precisa strategia, parlando di impianto che andava male. Hanno speso circa un milione di euro.


Ci hanno convocati il 9 luglio per illustrarci il programma Eni per la raffineria. Invece sappiamo che davanti a tale investimento a farne le spese è Polimeri Europa che non ha problemi e investe a Siracusa l’undici per cento e il tre a Ragusa mentre a Gela sono pronti a staccare la spina”.

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