PALERMO. Il manager della comunicazione e della pubblicità Faustino Giacchetto è ritenuto pericoloso, dunque non gli può essere concessa una misura cautelare alternativa al carcere. Il tribunale del riesame, presieduto da Giacomo Montalbano, spiega così la decisione di tenere in cella il principale protagonista della doppia inchiesta del pool pubblica amministrazione della Procura di Palermo, coordinato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Un altro degli indagati, invece, Rino Lo Nigro, difeso dall’avvocato Marcello Montalbano, è ai domiciliari anche per motivi di salute, oltre che per l’affievolimento delle esigenze cautelari.
Nel suo interrogatorio, reso al Gip Luigi Petrucci, come si legge nell’articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, Lo Nigro ha ricostruito a modo suo le vicende oggetto dell’indagine. Raccontati i retroscena della pubblicazione di un testo su Palazzo Vernaci di Altofonte: solo per questo Giacchetto pagò circa 41 mila euro, per stampe, litografie, un disegno di Bruno Caruso, libri pregiati. “Per sdebitarmi gli regalai tre cravatte Hermés”
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