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La denuncia di Crocetta: "Sussidi regionali a precari in carcere anche per mafia"

Le parole del governatore si riferiscono a 48 ex Pip. Tra loro, anche chi è finito in galera per reati legati a cosa nostra

PALERMO. Sussidi pagati dalla Regione siciliana a precari che però non lavorano ma erano detenuti in carcere o entravano e uscivano dai penitenziari. A denuncialo è il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che sta tenendo una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans per annunciare provvedimenti urgenti sulla «moralizzazione della vita pubblica». Si tratta di alcuni precari del cosiddetto bacino degli ex Pip (piani d'inserimento professionali) inquadrati nella Onlus Social Trinacria, protagonisti nelle scorse settimane di proteste di piazza anche violente. «Se vi dico che 48 lavoratori ex Pip sono in carcere invece di lavorare? E che nonostante questi entrassero e uscissero dal carcere non veniva tolto loro il sussidio? - afferma Crocetta - Tra queste persone c'è anche qualcuno accusato di 416 bis o favoreggiamento semplice». «Queste persone - aggiunge il governatore - verranno cancellate dagli elenchi, denunciate all'autorità giudiziaria e agiremo per recuperare le somme. Ringrazio la Procura e la questura di Palermo, quando si opera insieme si può fare velocemente».

«Presenteremo una denuncia alla Procura per appropriazione indebita da parte dei 48 ex Pip sottoposti a misure cautelari che continuano a pendere quasi mille euro al mese tra stipendio e assegni familiari» afferma Crocetta. «Per molto meno - sostiene il governatore - sono stati sciolti comuni in Calabria: dare soldi a mafiosi o comunque a detenuti è assurdo. Bisogna fare chiarezza su questo. Oltre questo elenco, ci sono altri casi che stiamo accertando. Non c'è nessuno che controlla. su questo fronte, come su altri, abbiamo lavorato con la magistratura». «In questo caso - sottolinea - non c'è stato alcun esposto. Tutto nasce dal nostro fiuto sbirresco. Chi è stato messo in carcere doveva chiedere la sospensione della sovvenzione e invece in Sicilia funziona così».

"TRA DI LORO ANCHE CHI ERA IN CARCERE PER MAFIA". «Tra i 48 ex Pip che continuano a percepire lo stipendio il 70% è in carcere per mafia, poi ci sono altri cento casi finiti sotto la nostra lente di ingrandimento e su cui faremo ulteriori accertamenti». Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che parla di «un pozzo di San Patrizio del malaffare». «Questi costano circa 50 euro all'anno ciascuno - ha proseguito - pensate al risparmio per la Regione se eliminiamo questi fondi non dovuti». Nell'elenco fornito dal presidente della Regione ci sono ex pip detenuti anche dal 2010, che quindi hanno incassato «più di 100 mila euro indebitamente».

"SU SPESA UE QUALCOSA SI MUOVE". «I prossimi soldi della programmazione Ue devono essere spesi bene, si possono fare tante cose. Per farlo, un sistema di controllo si deve accompagnare alle spese. Qualcosa si sta muovendo. Molti dirigenti denunciano le nefandezze che accadono alla Regione. Soprattutto nelle Asl». Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta. «Già alcuni appalti sono partiti come la Rosolini-Modica e la Ragusa-Catania - ha spiegato - vogliamo proseguire in questo senso».

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