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Regione, mezzo milione per 5 dirigenti

Nuovo caso in Sicilia e-Servizi, società sotto inchiesta. Clausole milionarie per evitare i licenziamenti

PALERMO. Un fiume di denaro pubblico erogato dalla Regione per pagare undici dipendenti - tra cui cinque dirigenti - di una società, Sicilia e-Servizi, che in sei anni non è stata in grado di realizzare alcun progetto, tanto che i lavori venivano girati al socio privato senza gara. E per evitare sorprese, i contratti di questi superburocrati, che nel tempo hanno superato i ventimila euro, sarebbero stati «blindati»: in caso di licenziamento la Regione rischia di pagare indennizzi milionari. Anche su questo il governo guidato dal presidente Rosario Crocetta sta cercando di fare chiarezza. Nel mirino c’è la gestione di Sicilia e-Servizi, società che si occupa di informatica e di cui la Regione detiene la maggioranza delle quote.
A indagare sono anche l’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode e la magistratura, che ha acceso i riflettori sugli ingenti movimenti di denaro. Dal 2007, la società ha gestito oltre 200 milioni e ci sarebbero anomalie in progetti per almeno 100 milioni.
GLI STIPENDI D'ORO
Nella Sicilia e-Servizi la spesa per gli stipendi di cinque dirigenti è arrivata a 800 mila euro l’anno lordi più altri 200 mila relativi alla parte variabile tra rimborsi giornalieri, spese di trasferimento e premi di produttività. Mensilmente c’è chi ha percepito oltre 20 mila euro al mese. Ma l’amministratore unico, Antonio Vitale, afferma di avere decurtato le indennità portandole in tutto a 540 mila euro, di cui 480 mila relativi alla parte fissa e 60 mila a quella variabile. Una somma che si spartiscono in cinque: c’è Dario Colombo, già amministratore delegato della Gesap (che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo), Leonardo Palazzolo, Francesco Miosi e Marco Lo Bello. C’è anche Pietro Cammarata, figlio dell'ex sindaco di Palermo, ma la sua posizione è diversa essendo transitato a Sicilia e-Servizi nel 2010 dopo la liquidazione di un'altra partecipata dove lavorava. A questi dirigenti si aggiungono sei funzionari con importi molto inferiori. «Abbiamo tagliato il 46 per cento per cento delle indennità - dice Vitale - e abbiamo risparmiato grazie alla rinuncia alle premialità pregresse e dei benefit». Ma l’assessore all’Economia Luca Bianchi replica: «Deve adeguarli agli stipendi dei regionali e non riconoscere alcun assegno particolare. Dagli atti che abbiamo noi tutto ciò non risulta».
IL CASO DEI CONTRATTI BLINDATI
Perché i dirigenti di questa società rischiavano di sfuggire alla spending review? I loro contratti, spiegano dalla società, sono di diritto privato e prevedono clausole risarcitorie che in certi casi superano il milione. «Sono blindati» è stato il responso di diversi autorevoli avvocati interpellati in passato.
LA POLEMICA SULL'AFFITTO
Sicilia e-Servizi paga circa 450 mila euro all’anno per l’affitto della sede di Via Thaon De Revel a Palermo. È quanto è emerso nei mesi sorsi in commissione Bilancio all’Ars. Vitale però si difende: «In realtà a noi è destinata solo una minima parte dei locali, che sono occupati anche da altre società partecipate. Alla fine il costo reale è di circa 40 mila euro all’anno».
UFFICI A RISCHIO PARALISI
Il 22 dicembre prossimo il socio privato, come da contratto, uscirà fuori dalla società, che quindi dovrà essere in grado di funzionare in maniera autonoma. Ciò al momento è impossibile, perché Sicilia e-Servizi non ha una propria pianta organica. Avrebbe dovuto fornirla proprio il socio privato, ma su questo aspetto è scontro con la Regione. Il governo dovrà trovare una soluzione per evitare di interrompere il servizio: «Chi gestirà il 118? - dice Vitale - e la posta elettronica della Regione o la gestione degli stipendi? L’amministrazione rimarrebbe paralizzata».
DIPENDENTI A LEZIONE D'INFORMATICA
La soluzione potrebbe arrivare dal nuovo centro di coordinamento della attività informatiche gestite dal dipartimento alla Funzione pubblica. Per guidarlo e proseguire il piano di risparmi, l’assessore Patrizia Valenti potrebbe incaricare l’ingegnere Massimo Piccione, oggi alla Programmazione. L’ufficio erediterebbe le funzioni svolte ad oggi dal Servizio 12 del dipartimento del Bilancio, quello tra l’altro da dove partivano gli stanziamenti a Sicilia e-Servizi, con la quale condivide la sede di Via Thaon de Revel a Palermo. Il personale scelto dall’assessorato potrebbe essere affiancato da quello di Sicilia e-Servizi: una sorta di corso accelerato per imparare a utilizzare i programmi ed evitare il blocco delle attività quando, e se, Sicilia e-Servizi uscirà di scena.


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