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Regione, altra inchiesta su lavori per 100 milioni

I finanziamenti affidati in via diretta senza appalti. Crocetta: «temiamo gravi irregolarità». La replica della società: «Abbiamo rispettato la legge»

PALERMO. Sicilia e-Servizi sotto indagine. La società (al 51% di proprietà della Regione)  dal 2007 ha gestito un fiume di denaro per realizzare progetti di informatica. Oltre cento milioni di euro affidati in via diretta da Palazzo d'Orléans in virtù di una convenzione. Soldi che finivano però per essere affidati al socio privato. Un meccanismo sul quale indaga l’Unione europea, che ha attivato gli ispettori dell’Olaf, l’ufficio antifrode, ma anche il governo regionale guidato da Rosario Crocetta, che annuncia a breve scottanti rivelazioni: «Stiamo monitorando tutte le partecipate, abbiamo il sospetto che in Sicilia e-Servizi siano stati in funzione dei meccanismi che potrebbero far emergere gravi fatti e responsabilità che siamo pronti a denunciare». I magistrati stanno passando al setaccio tutta una serie di documenti, già finiti nel mirino dell’Unione europea. Al momento non ci sarebbero indagati. La società, intanto, difende il suo operato e dice di aver rispettato la legge.
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