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Utenti in coda dall’alba all'ufficio Ticket di Gela, Piva: «Sono solo cattive abitudini»

C’è chi arriva alle 6 del mattino e trova cittadini già in attesa con un solo addetto allo sportello

GELA. C’è un ufficio dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) dove le regole di accesso le stabiliscono alcuni utenti. Si tratta dell’ufficio ticket di via Parioli, aperto al pubblico cinque giorni la settimana, dalle 9 a mezzogiorno. Per cercare di usufruire del servizio bisogna recarsi all’ingresso dello stabile che ospita gli uffici del distretto sanitario locale all’alba. Un elimina coda “improvvisato” garantisce l’esatto ordine cronologico di accesso per i primi 30 fortunati temerari. Chi arriva alle 9 deve sperare in un miracolo o nella bontà di alcuni dipendenti incaricati a accettare richieste oltre i termini giornalieri. In queste circostanze per ottenere l’avvenuta esenzione è obbligatorio tornare nei due giorni settimanali riservati alla consegna dei ticket. Un vero e proprio caos che sottolinea l’inadeguatezza dei locali e la carenza di personale. L’Asp ha pensato di ospitare l’ufficio ticket al primo piano delle sezioni amministrative in via Europa, del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”. In attesa del provvedimento non è utopistico parlare di pericolo rissa quotidiano al secondo piano dello stabile di via Parioli dove il direttore del Distretto, Giuseppe Piva, preferisce parlare di “cattiva abitudine dell’ottanta per cento di tutti gli utenti”, assicurando soluzioni efficaci. “L’ufficio si è organizzato – sottolinea Piva - con il supporto dei medici di famiglia e pediatri oltre al riconoscimento dall’Asp di uno straordinario che consente ai dipendenti di evadere le richieste oltre i normali orari d’ufficio. Purtroppo l’utenza non vuole venire incontro alle regole. E’ stato istituito anche uno sportello deputato al controllo con due dipendenti. Anche io mi sono adoperato per garantire pratiche di ticket”. Intanto, alle cinque del mattino arrivano i primi utenti. Da una finestra raccolgono i biglietti elimina coda trattenuti da una pietra. “Sono arrivata in via Parioli alle 6,50 ma ero già la diciottesima persona in attesa” spiega Rosalia Faraci che alle 11 aspetta ancora il suo turno. Rosaria Portelli è arrivata più tardi, “devo garantire l’esenzione ticket a mia mamma di 88 anni in dialisi – dice – credo che dovrò tornare un altro giorno”. “Sono arrivato alle 7 – incalza Nuccio Rinzivillo – ho in mano un foglietto con il numero 23”. Nella sala di attesa angusta, ricavata in un corridoio stretto, fa bella mostra un elimina coda tradizionale. In molti sono pronti a giurare che il contatore indica il numero 16 ormai da alcuni messi. Sulla vicenda è intervenuto Crocifisso Napolitano, presidente della commissione comunale Sanità, che annuncia di sottoporre una relazione in Consiglio. “Ho constatato che alcuni cittadini in attesa per l’esenzione ticket- dice Napolitano – sono arrivati anche alle mani mentre gli impiegati lamentano la carenza di personale”.

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