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Regione, conflitto d’interessi: alt alla legge anti-parentopoli

Accordo in commissione: la norma sarà riscritta. protestano i grillini: «così non funzionerà». Il divieto di assumere incarichi nella Formazione riguarderà solo i parlamentari: via libera a mogli e fratelli

PALERMO. Ineleggibile chi ha parenti nella formazione? Vietato l’ingresso in giunta? Macché, chiunque potrà diventare deputato regionale se non sarà in prima persona legato un ente di formazione professionale. E pazienza se titolare dell’ente sarà il fratello, la moglie, il figlio o l’amico fidato: il divieto riguarderà solo gli aspiranti onorevoli.
Così il disegno di legge nato dopo le inchieste che hanno interessato la formazione professionale siciliana rischia di tramutarsi in un clamoroso flop, almeno rispetto al testo approvato nei giorni scorsi dalla sottocommissione formata da deputati ed esponenti del governo Crocetta.
A stravolgere la norma sarà un «lodo», annunciato ieri in commissione Affari istituzionali all’Ars, che metterà i parlamentari al riparo da possibili conflitti di interesse.

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