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Lo stile che unisce la Sicilia e la Campania

PALERMO. È il feel rouge della tarantella che unisce Palermo a Santa Maria Capua Vetere. Sono ispirate, infatti, alla meridionalità e alle tradizioni di quello che fu il Regno delle Due Sicilie le creazioni di Marisa Angelucci, ex antiquaria casertana e designer del marchio Amlè che, in collaborazione con lo stylist e pr Marco Ferra, ha lanciato Amlè couture, una linea di gioielli che ha conquistato già Monte Carlo, Saint Tropez, Forte dei Marmi e Capri e che si ispira agli oggetti tipici del folclore campano e siciliano.
Orecchini con fili di rafia, coralli e pon pon dei carretti, pendenti con miniature di tamburelli, realizzati da una delle poche tamburellaie rimaste a Napoli, in pelle di capra tarata a mano, con dettagli curati come i cimbaletti intagliati uno ad uno. Oggetti colorati e appariscenti, in linea con la tendenza dell'estate che irradia il viso delle donne con accessori che si fanno notare. La collezione, presentata a Palermo da Angela Longo, personal luxury di via Torrearsa, 17, esclusivista per la Sicilia, è frutto della ricerca decennale dell'Angelucci sulla storia dell'arte ed il vintage e delle sue sperimentazioni con il corno naturale, derivato dalle mucche Zibbat del Nord Africa.
Uno stile gitano che si alterna all'effetto "red carpet", con contaminazioni vittoriane per i simboli religiosi realizzati da autentici stampi bornonici. Per l'evento di presentazione nella piccola boutique nel centro di Palermo, a cui hanno preso parte anche gli stilisti, è stato allestito un set rurale con tele di iuta, pale di fichi d'india, cassette di legno ricolme di agrumi e pezzi di autentici di carretti. Mi. Av.

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