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La fogna che minaccia i palazzi a Caltanissetta: bisogna demolire 7 box auto

Una falla nel collettore di via Kennedy ha trasformato in cloaca parte dello scalo merci della ferrovia

CALTANISSETTA. Per una fogna mal funzionante che scarica liquami all'interno della Ferrovia formando un lago maleodorante, sette box dovranno essere demoliti. Così ha stabilito il giudice civile investito di una questione a dir poco paradossale. Il giudice, accogliendo il ricorso di Rfi (rete ferroviaria italiana) ha riconosciuto il danno ambientale e stabilito con una ordinanza che i sette garage sotto i quali passa la condotta fognaria e dove - pare - sia stato localizzato il guasto - dovranno essere abbattuti con spese a carico dei proprietari. Con la stessa ordinanza il giudice ha stabilito il ripristino del cortile condominiale, il consolidamento di una scarpata e la riparazione del guasto e in tal senso ha nominato un perito che dovrà procedere a fissare una regolare d'appalto per l'assegnazione dei lavori. Un danno complessivo di trecentomila euro che dovrà essere in parte pagato dai sette proprietari dei box e i residenti di due palazzi, entrambi in via Kennedy. Resta l'interrogativo di fondo: a chi appartiene quel tratto di condotta all'origine della querelle? Rfi ritiene che a sostenere le spese dovrebbe Caltaqua o in subordine il Comune; i due enti sostengono invece sostengono il contrario. Cioè che la fogna in questione sarebbe stata realizzata i primi del Novecento quando fu aperta la galleria. I box in questione sorgono a debita distanza dall'area ferroviaria e sarebbero inutilizzabili da oltre due anni quando si è scoperto che sotto la pavimentazione esisteva una scavernamento profondo almeno sette metri. Il contenzioso è approdato adesso sul tavolo del giudice civile che ha stabilito che quei sette garage dovranno essere abbattuti per motivi di sicurezza e consentire così agli operai di scavare per localizzare l'imponente perdita. Alla Ferrovia nell'area antistante lo scalo da mesi si è formato un autentico lago pieno di scarichi fognari che sta suscitando proteste ed esposti anche in procura. I miasmi maleodoranti hanno invaso una vastissima zona e come misura minima giorni è stata decisa la copertura con quintali di sabbia dello stagno. Resta il problema di fondo: chi dovrà provvedere a riparare un guasto che si trascina da tantissimi anni? Nell'attesa a piangere le conseguenze dovranno essere i proprietari dei sette box ai quali è stato imposto di procedere - e a proprie spese - alla demolizione.

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