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Fisioterapia, nuove frontiere Tecniche innovative in Sicilia

Gli specialisti nostrani sperimentano metodi come la Tecarterapia, utilizzata su pazienti che soffrono di ernie discali o nei traumi sportivi

PALERMO. In Sicilia esistono circa 180 strutture riabilitative accreditate presso l’assessorato regionale alla sanità siciliana, con 2.500 dipendenti e un assistenza capillare su tutto il territorio siciliano. «Nel campo della fisioterapie ci sono nuovi trattamenti come la Tecarterapia, le onde d’urto e il laser CO2 – spiega il segretario regionale dei centri di fisioterapia legati alla Confcommercio, Carmelo Graziano - La prima è una tecnica che stimola energia dall'interno dei tessuti biologici, attivando i naturali processi riparativi e antinfiammatori. Si tratta di onde radio trasmesse da un macchinario sul paziente. Questa tecnica è stata inizialmente utilizzata come terapia riabilitativa sportiva e poi è passata alla riabilitazione dei pazienti normali».
La Tecarterapia viene utilizzata su pazienti che soffrono di ernie discali, traumi sportivi, pereartriti della spalla, per le infiammazioni delle articolazioni, nell’epicondelite. Un’altra nuova terapia è quella delle onde d’urto che ha una grande efficacia terapeutica. Si tratta di onde acustiche extracorpore, che rappresentano una terapia non invasiva, pressoché priva di effetti collaterali e ripetibile.
Negli ultimi dieci anni si stanno impiegando con successo in ambito ortopedico per il trattamento di patologie muscolo-scheletriche come le tendiniti, le calcificazioni di spalla o ginocchio o anca, plantalgie da spina calcaneale.
Il laser CO2 è una terapia meno nuova ma molto efficace usata soprattutto per la terapia del dolore. Il laser CO2 pulsato consiste in un raggio ad anidride carbonica che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole. Il bersaglio del laser CO2 è quindi l’acqua contenuta all’interno delle cellule, senza danneggiare o ustionare i tessuti circostanti. I vantaggi sono rappresentati da un ridotto danno termico, minor sanguinamento, minore infiammazione e miglior cicatrizzazione.
«La Sicilia è inoltre la regione capofila tra quelle italiane perché qui sono stati inventati i piani riabilitativi nel 2002 – precisa Graziano - Questi sono stati negli anni adottati alche nell’80% delle altre regioni d’Italia. Un paziente entra in un centro riabilitativo, viene visitato dal medico specialista, che prepara un piano di riabilitazione con tutte le terapie a cui si dovrà sottoporre». Di solito il team che si occupa della fisioterapia è composto da quattro specialisti: un fisiatra, l’ortopedico, il masofisioterapista e il fisioterapista. A questi si possono aggiungere anche i logopedisti. «In Sicilia purtroppo ci sono pochi centri che si occupano di logopedia - sostiene Graziano - perché l’assessorato regionale siciliana non ha un budget sufficiente per coprire tutto il territorio. Un bambino autistico che abita in provincia di Palermo si deve recare nel capoluogo e fare molti chilometri per riuscire a fare una seduta di logopedia».
«L’Isola purtroppo ha poche strutture riabilitative pubbliche; l’unico centro di eccellenza è Villa delle Ginestre a Palermo che riesce a coprire solo il 5% del fabbisogno riabilitativo dei pazienti siciliani – conclude Graziano - Rimane il privato convenzionato a reggere l’80% delle terapie riabilitative in Sicilia».

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