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Schiavi del «gratta e vinci» in rovina: da Niscemi movimento di protesta

Un fenomeno allarmante, che interessa il 4 per cento della popolazione, ma che danneggia soprattutto le fasce sociali più deboli

NISCEMI. Da Niscemi parte l'appello a costituire in tutto il territorio nazionale il movimento «No Gratta e Vinci», per cercare di porre un freno alla compulsione del gioco con le cartelle da grattare che promettono vincite milionarie. Un fenomeno allarmante, che interessa il 4 per cento della popolazione, ma che danneggia soprattutto le fasce sociali più deboli. Contro la «sirena» del «Gratta e Vinci» insorge il Lions locale, il cui presidente Salvatore Ravalli e il responsabile del comitato Sviluppo e problematiche sociali, Giuseppe D'Alessandro, hanno inviato un'allarmata lettera di protesta al Presidente della Repubblica e ai presidenti della Camera e del Senato, perché sia presa dalle istituzioni una ferma posizione contro la febbre del gioco (per la quale è stato coniato il termine di ludopatia), che ha pervaso l'intero popolo italiano.

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