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La vita di don Pino arriva a Bruxelles Romeo: «Era il Vangelo incarnato»

Nella «settimana della speranza» prelati e politici hanno ricordato la vita del parroco ucciso dalla mafia

BRUXELLES. Il sorriso di Padre Puglisi splende anche a Bruxelles e la sua vita, le sue parole, il suo martirio per mano della mafia sono state così scelte per essere al centro della riflessione della prima serata della «Settimana della Speranza», organizzata dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europa (Comece) nella Chiesa Domenicana della capitale belga. «Padre Puglisi non è una goccia, ma è un oceano - ha affermato con vigore l’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo –, la parola di Dio affiorava in Puglisi in ogni momento e in ogni circostanza. I più lo conoscono come il prete antimafia perchè è stato il primo parroco ucciso dalla mafia, ma Puglisi era il Vangelo incarnato. La sua vocazione era l’evangelizzazione con l’esempio concreto e, indissolubilmente legata con questa, la promozione che da la possibilità agli uomini di essere liberi. Per questo la mafia lo ha ucciso, perché gli toglieva manovalanza cieca e ubbidiente».
La vita di Padre Pino Puglisi è stata ripercorsa anche dall’arcivescovo di Catanzaro Vincenzo Bertolone che è stato postulatore della causa di beatificazione di Don Pino. «Dobbiamo comunicare la speranza oggi, per costruire l’Europa di domani non solo con le norme ma anche con l’esempio, come quello di Padre Puglisi – ha ricordato Bertolone – nella Dichiarazione di Schumann c’è scritto che ci vogliono realizzazioni concrete per creare solidarietà di fatto. Brancaccio era la piccola Europa di don Pino, il centro Padre Nostro una di queste realizzazioni concrete». Nel corso della serata alle testimonianze si è alternata l’esecuzione di brani per organo e violoncello; in più momenti citate frasi del parroco contenute nel libro del giornalista Francesco Deliziosi (che ha collaborato col postulatore) dal titolo «Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso». Al parlamentare europeo Salvatore Iacolino, in quanto relatore della Crim, la Commissione speciale del Parlamento europeo sulla Criminalità organizzata, il compito di fare il punto sulla lotta alla mafia in Europa. «Finalmente c’è la consapevolezza che si tratta ormai di fenomeni transnazionali – ha spiegato Iacolino – va esteso quindi a tutti i paesi che fanno parte dell’Unione il reato associativo di stampo mafioso, oggi previsto solo in Italia, ma anche la confisca dei beni, adesso possibile solo nel nostro Paese e in Spagna, così come è importante il carcere duro per impedire ai boss di continuare a comandare. Padre Puglisi venti anni fa aveva solo la fede e tanta energia a sostenerlo – ha concluso lacolino – oggi a Bruxelles è riconosciuto che quella contro le mafie è una sfida che va combattuta tutti insieme e il rapporto finale della commissione Crim previsto per la seconda metà di ottobre – ha annunciato l’europarlamentare – sarà un deciso passo verso questa direzione».

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