ROMA. L'assemblea congiunta dei deputati e senatori M5S ha votato "a larga maggioranza" di demandare alla Rete il voto sull'espulsione della senatrice Adele Gambaro. Lo ha annunciato la deputata Laura Castelli al termine della riunione.
Adele Gambaro non fa passi indietro e affronta il giudizio dei colleghi parlamentari M5S e della rete. «Ho espresso un mio disagio ma il mio lavoro qui sono contenta di farlo. Il mio disagio è verso l'esterno» annuncia la senatrice che osato criticare Beppe Grillo per il risultato elettorale e per i toni usati verso il lavoro della truppa che è sbarcata in Parlamento. «A Beppe siamo tutti riconoscenti, però i toni devono cambiare». Andavano bene in campagna elettorale. «Dopo però, ora che siamo nelle Istituzioni, qualcosa deve cambiare». Dopo una pausa di riflessione è di nuovo tra i suoi colleghi: prima al Senato, poi per il 'processò a gruppi riuniti. L'accusano di aver sparato alzo zero contro il leader del Movimento. Di aver osato contrapporre una 'suà lettura a quella di Grillo, quasi un peccato di 'Hybris' nei confronti del leader. «Non mi sono mai sognata di mettermi al suo stesso livello. Io Beppe lo stimo molto e penso che sia una persona eccezionale» si difende. Tutto lì, però, nessun'altra ammissione di colpa, se non quella di non averne forse parlato prima anche in 'assembleà. Dispiaciuta ma nessuna scusa e, alla fine, questo peserà sul verdetto che i suoi colleghi pronunceranno per 'deferirlà alla rete, che fino ad ora non ha assolto nessuno degli 'imputatì di Grillo. I rapporti di forza tra deputati, in cui si annida una grossa rappresentanza di 'falchì e i senatori, dove ci sono moltissime 'colombè che vogliono evitare il giudizio finale, sono favorevoli ai primi e, dunque, l'esito dovrebbe essere scontato.
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