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Se il cibo fa rima con cultura Per i musei basta lo scontrino

Si chiama «Nuovo percorso di legalità» ed è stata messa in atto in diversi comuni dell’Isola da alcuni operatori dell’enogastronomia

Uno scontrino fiscale che diventa di fatto un biglietto per entrare al museo e per visitare alcuni dei più bei luoghi della cultura siciliana. L’idea, sicuramente innovativa, è stata messa in atto già in diversi comuni dell’Isola, è di un gruppo di operatori dell’enogastronomia che, capitananti da Gigi Mangia, titolare dell’omonimo locale di via Principe di Belmonte, a Palermo, hanno deciso di proporre un «nuovo percorso di legalità», come lo hanno ribattezzato.
«E’ il primo esperimento del genere fatto in Italia – esordisce il commerciante –. L’iniziativa è nata con l’idea di mettere insieme i beni culturali e ambientali, particolarmente onerosi per gli enti pubblici, e le imprese: da qui, i primi esperimenti di affido dei beni ai titolari di bar, ristoranti e locali enogastronomici». E come funziona il meccanismo è presto detto: «L’amministrazione ci da uno spazio, che sia un museo, un luogo di cultura o un’area verde – spiega Gigi Mangia –, e noi lo rivitalizziamo portando lì dei visitatori che, per entrarvi e visitarlo gratuitamente, dovranno solo presentare lo scontrino o la fattura fiscale emessi dai bar, ristoranti e locali che aderiscono all’iniziativa». È così, ad esempio, che è tornata a funzionare una chiesa del comune di Itala, in provincia di Messina: «La Curia ha affidato la chiesa, rimasta senza parroco, ad un ristorante del posto – racconta Mangia –. I titolari l’hanno tenuta pulita e aperta al pubblico, al punto che adesso c’è un parroco tornato a fare messa». E sullo stesso esempio, hanno avviato l’esperimento anche altri centri siciliani tra cui Castelbuono, San Mauro Castelverde e Castellana. «Così facendo – aggiunge il ristoratore – abbiamo avviato dei percorsi di legalità, tutti sono invogliati a chiedere scontrini e ricevute e nessuno può rifiutarsi di emetterli».
Il prossimo obiettivo del gruppo,è portare l’iniziativa a Palermo. «Attendiamo ancora una risposta dell’amministrazione, che abbiamo sollecitato – dichiara Gigi Mangia –. Ci piacerebbe avviare il progetto per il mese di Santa Rosalia, dare l’opportunità a turisti e cittadini di scoprire la città in questo modo nel corso di luglio». Intanto, conclusa l’ultima tornata elettorale, i prossimi ad aderire all’iniziativa saranno una trentina di Comuni della provincia palermitana, compresi quelli delle Madonie.

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