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Gay pride a Palermo, Viola: «Un orgoglio che difende quello di tutti»

Parla il docente di Giurisprudenza a Palermo e presidente della Società italiana di Filosofia del Diritto: «E’ il segnale di una collettività avanzata che difende l'orgoglio di tutti gli essere umani»

PALERMO. Il Pride più a sud del mondo da ieri a Palermo «è il segnale di una collettività avanzata che difende l'orgoglio di tutti gli essere umani»: una bella medaglia per la Sicilia, dice il professor Francesco Viola, presidente della Società italiana di Filosofia del diritto, più di trecento opere nel curriculum, formazione cattolica e fondatore a Giurisprudenza dell'Università di Palermo del dottorato internazionale di ricerca sui diritti umani, uno dei più apprezzati d'Italia. «Un segnale molto positivo, perché quando si difendono e sostengono dei diritti umani per un gruppo di persone, indirettamente si difendono i diritti di tutti, non è solo una rivendicazione “di categoria”».

PROFESSORE VIOLA, MA QUANTE COSE BISOGNEREBBE ILLUSTRARE A UN CINESE, A UN TALEBANO, A UN PALERMITANO CHE PARLA DI «DIVERSI» PER SPIEGARGLI CHE I DIRITTI UMANI SONO UNIVERSALI?
«Troppe, tante, i diritti sono una pratica ma anche una teoria, devono essere rivendicati, tutelati, garantiti e tutto questo implica comportamenti, procedure, garanzie. I diritti sono innanzitutto il rispetto di quelli degli altri».

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