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Puc, al Comune di Caltanissetta a rischio posto i 37 lavoratori

CALTANISSETTA. L’amministrazione comunale di Palazzo del Carmine ha chiesto alla Regione il finanziamento della quota parte per il pagamento degli stipendi spettanti ai lavoratori Puc (lavoratori socialmente utili». Di recente l’amministrazione comunale ha deliberato la relativa quota parte del venti per cento del finanziamento mentre l’ottante per cento, pari a poco meno di quaranta mila euro sono a carico della Regione. Con propria delibera l’amministrazione ha però stabilito che «in caso di rigetto della richiesta di finanziamento da parte della Regione Siciliana o, comunque, in caso di mancata erogazione, per qualunque motivo, del contributo annuale da parte della Regione, i contratti sopra indicati dovranno intendersi risolti a tutti gli effetti di legge». In altre parole i 37 lavoratori Puc verrebbero accompagnati fuori dalla porta, cioè licenziati. Nelle more delle direttive che saranno impartite dalla Regione e soprattutto dei relativi finanziamenti il Comune ha prorogato il contratto dei precari che per alcuni scade alla fine dell’anno e per altri alla fine del mese di gennaio del prossimo anno. Una delibera, approvata dalla giunta, nell’ambito del documento di programmazione del fabbisogno del personale, prevede la stabilizzazione di tutto il personale precario, il cui provvedimento però è subordinato al finanziamento della Regione. Il documento di programmazione è stato redatto dagli organi di vertice del comune. L’amministrazione ha comunque manifestato di volere provvedere alla stabilizzazione dei lavoratori del comune con contratto a termine che, come detto, fanno riferimento alle categoria Puc. Si tratta di dipendenti che hanno contratti di lavoro a tempo parziale con finanziamento a carico della Regione per l’80 per cento delle somme, necessarie a garantire le 24 ore lavorative, mentre restano a carico del Comune il 20 per cento delle restanti che servono per l'incremento delle ore eccedenti, per un totale di 26 ore settimanali. Il comune ha altresì deliberato le comprovate esigenze organizzative che fa riferimento alla necessaria presenza dei precari impegnati in determinati servizi istituzionali del comune. Di recente il dirigente del settore risorse umane ha anche deliberato il fabbisogno del personale che riguarda non solo i lavoratori precari come Puc e Asu, ma anche quelli dell’ex categoria Lsu che qualche anno addietro sono stati stabilizzati con contratto a tempo indeterminato, anche se sono stati inquadrati con una qualifica inferiore rispetto a quella che effettivamente possedevano al momento della loro assunzione. Ed è questo uno dei tanti motivi che ha scatenato un vero e proprio braccio di ferro tra gli ex lavoratori socialmente utili ed i Puc che secondo il recente bando di concorso interno (bloccato per dei ricorsi al Tar) pubblicato dal Comune, dovrebbero essere assunti con l’attuale qualifica posseduta e che esclude anche la partecipazione di lavoratori di altre categorie.

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