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Caltanissetta, quei clienti della casa a «luci rosse»: insospettabili pizzicati dai carabinieri

Dalle indagini condotte dal reparto operativo ibleo emerge che molti «avventori» erano nisseni

CALTANISSETTA. Viaggi dell’eros senza allontanarsi troppo da casa. Magari tanto quanto basta per sfuggire da occhi indiscreti, ma senza ricorre al cosiddetto turismo sessuale. Sì, perché tra gli habitué di una casa di appuntamento scoperta nel Ragusano v’erano parecchi clienti nisseni. Tanti. Lo hanno scoperto i carabinieri del comando provinciale di Ragusa che hanno scovato una casa chiusa arrestando pure i quattro che la gestivano, ovvero due donne di Vittoria e altrettanti uomini pure loro della zona. Le «squillo» erano quattro donne della repubblica Dominicana costretta a concedersi con tariffe che, in funzione delle prestazioni, oscillavano da un minimo di cinquanta euro ad un massimo di trecento. In funzione degli incontri che potevano andare dai dieci minuti fino ad un’ora. Due di loro erano madre e figlia. «Ines» cinquantottenne e la figlia ventottenne «Nina» da cui ha preso il nome l’operazione effettuata dai carabinieri. Le indagini dei militari, che andavano avanti da un po’ di tempo, hanno consentito di squarciare i veli sulla casa di tolleranza che si nascondeva all’interno di una villetta tra Vittoria e Pedalino. E che, grazie al giro di prostituzione, consentiva a chi la gestiva di fare affari d’oro. Con un volume che toccato il tetto dei ventimila euro al mese. Cifre che rendono immediatamente l’idea di quanto fosse frequentata. E tra i clienti molti arrivano dal capoluogo nisseno e dalla provincia. Le loro posizioni restano al di fuori dell’inchiesta. Dal punto di vista penale non v’è reato, perché nessuna delle lucciole che frequentavano assiduamente è minorenne. L’indagine s’è estesa a macchia d’olio toccando, oltre Caltanissetta anche Napoli.

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