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Sparatoria al Santa Monica College: sette morti e tre feriti

NEW YORK.  Sette morti e almeno tre feriti, uno dei quali in condizioni critiche: questo il bilancio di una ennesima giornata di ordinaria follia negli Stati Uniti, a Santa  Monica, dove un uomo vestito con una tenuta 'tattica' nera e armato di un fucile d'assalto, ha sparato all'impazzata in diverse strade e in un college, ed è stato infine ucciso dalla polizia.

Il tutto si è peraltro svolto a pochi chilometri di distanza da dove il presidente Barack Obama era impegnato in un evento di raccolta fondi. "Siamo consapevoli dell'incidente e non sta avendo impatto sulla visita. E' una questione della polizia locale", ha fatto sapere un portavoce della sua sicurezza.

Secondo la ricostruzione del capo della polizia di Santa Monica, Jacqueline Seabrooks, il killer, che non è stato ancora identificato ma che aveva tra i 25 e i 35 anni, ha iniziato dando fuoco ad una abitazione, dove poi sono stati ritrovati i corpi di due persone, nella zona di Yorkshire Avenue. Da lì, si é poi mosso a piedi e ha fermato un'auto di passaggio e, armi in pugno, se ne è impadronito. Nella fuga ha quindi iniziato a sparare sulle auto di passaggio, compreso un autobus e una volante della polizia, uccidendo altre tre persone e ferendone diverse altre, una delle quali, una donna, è poi morta dopo il ricovero in ospedale.

A quel punto, vistosi braccato dalla polizia, si è quindi rifugiato nel Santa Monica College, a quell'ora affollato di studenti, in questo periodo impegnati negli esami di fine anno. Dopo aver sparato ad un'altra donna, si è poi barricato nella biblioteca del college, dove in uno scontro a fuoco la polizia lo ha infine ucciso.

"Non siamo sicuri a 100 per cento che abbia agito da solo", ha detto Seabrooks, aggiungendo che gli agenti hanno fermato anche una persona definita "di interesse", che attualmente viene interrogata. Quattro delle sei vittime del killer, ha detto ancora il capo della polizia locale, probabilmente sono state uccise a caso. Uno degli studenti del college, Stephen Bell, era nella sua classe accanto alla biblioteca e ha detto di aver visto che una donna veniva colpita. La donna ha urlato "Spari!", ha racconto Bell al Los Angeles Times. I ragazzi si sono allora immediatamente chiusi in classe e si sono messi in terra sotto i banchi, e lui ha pensato: "O mio Dio, come il liceo
Colombine", in Colorado, dove nel 1999 due studenti massacrarono a colpi d'arma da fuoco 13 persone, per poi suicidarsi.

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