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Traffico di armi, undici arresti a Gela

GELA. Undici ordinanze di custodia cautelare, di cui due ai domiciliari e nove in carcere, sono state eseguite dalla polizia a Gela nei confronti di altrettanti componenti di una organizzazione criminale che trafficava armi e munizioni, disponendo di un vero e proprio arsenale a supporto della malavita locale, infoltita di nuove leve. Sei degli arrestati, infatti, risulterebbero incensurati. Sono tutti accusati di associazione a delinquere, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, mentre alcuni devono rispondere anche di ricettazione.    
L'operazione, denominata “Villaggio Aldisio”, dal nome del quartiere in cui vivono e operano molti degli inquisiti, è scattata nello scorso ottobre quando in casa di uno dei due presunti capi della banda furono sequestrati due fucili (uno con mirino di precisione), una carabina ad aria compressa, cartucce caricate a pallettoni, munizioni per pistole di diverso calibro e persino un giubbotto antiproiettili di fattura artigianale. Ulteriori indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno permesso di identificare tutti i componenti del gruppo che si incontravano davanti a un bar in via Venezia e di scoprire in un podere l'esistenza di un vero e proprio poligono di tiro abusivo, in contrada Burgio, al confine tra Gela e Marina di Butera, ritenuto sito strategico dove il gruppo nascondeva alcune armi e dove si esercitava sparando contro sagome e bersagli di lamiera.    Nello scorso aprile, gli agenti del Commissariato di polizia, guidati dal dirigente Gaetano Cravana e dal commissario Giuseppe Pontecorvo, effettuarono sul posto un blitz che permise di sequestrare un fucile a canne mozze, un revolver con silenziatore e numerose cartucce calibro 12. Gli inquirenti hanno inoltre accertato che l'organizzazione malavitosa disponeva un arsenale composto da una pistola calibro 9 parabellum, due di calibro 38, una di calibro 22, una di calibro 40, e una pistola calibro 7,65.

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