Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Niscemi, domani la decisione del Tar: veglia delle Mamme No Muos

Dopo il presidio notturno con canti e preghiere, sit-in a Palermo davanti al tribunale amministrativo

NISCEMI. C'è fermento fra gli attivisti No Muos alla vigilia dell'udienza di domani mattina del Tar di Palermo, che si dovrà pronunciare sul ricorso di sospensiva della revoca delle autorizzazioni al superradar decisa dal Governo Crocetta. Ad attivarsi in primo linea, le agguerrite donne del Comitato Mamme No Muos, guidate dalla coordinatrice Maria Concetta Gualato, le quali hanno organizzato per stanotte una veglia di preghiera e un sit-in per la giornata di domani davanti alla sede del Tribunale amministrativo regionale del capoluogo isolano.
Un torpedone di 56 posti, partirà stasera per portare la folta delegazione delle Mamme No Muos a Palermo, alle quali si sono associati il battagliero ”cittadino qualunque” Giuseppe Maida ed esponenti dell'associazione No Muos Sicilia di Ottavio Evola. Davanti alla sede del Tar palermitano si riuniranno anche esponenti del vari comitati No Muos di tutta la Sicilia e diversi amministratori e consiglieri comunali niscemesi. La veglia di preghiera di stanotte avrà una particolare connotazione ecumenica, nel senso che vi parteciperanno anche fedeli di altre religioni, fra cui gli Avventisti del Settimo Giorno. «Trascorreremo la notte - dice Maria Concetta Gualato - pregando e cantando. Sarà una manifestazione gioiosa e pacifica, com'è nostra consuetudine, per sensibilizzare l'opinione pubblica siciliana e nazionale sul drammatico problema contro cui stiamo lottando: l'ecomostro che sta sorgendo vicino alle nostre case e che minaccia la salute e il futuro dei nostri figli». Il sit-in delle Mamme No Muos e degli altri attivisti che si aggregheranno, durerà finché non si conoscerà l'esito del pronunciamento del Tar.
Quella di domani è un'udienza «storica»: il tribunale amministrativo è chiamato a dirimere un conflitto istituzionale che vede contrapposti da un lato il ministero della Difesa, che chiede la revoca dello stop al Muos dato dal presidente Crocetta, assieme a un indennizzo di 25 mila euro al giorno a datare dal 29 marzo scorso; e dall'altro, Regione Siciliana e Comune di Niscemi, quali parte resistente contro la Difesa italiana. Il Comune nisseno è entrato nel processo, affidando la propria difesa all'avvocato Nigro, tramite il quale chiede a sua volta al ministero della Difesa un maxi indennizzo di 25 mila euro al giorno ma a partire dal 1991, quando sono state messe in funzioni le attuali 46 antenne della stazione Nrtf tuttora attive, le quali avrebbero spesso superato la soglia di tolleranza dell'inquinamento elettromagnetico. Secondo il dicastero della Difesa il Muos va costruito in quanto rappresenta un sito di interesse prioritario per la difesa nazionale. Stando in questi termini le posizioni delle due parti in conflitto, si comprende come sia di vitale importanza per entrambe il pronunciamento che oggi il Tar è chiamato a esprimere.

Caricamento commenti

Commenta la notizia