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No al razzismo e 4 gol, a Bologna festa per l’Italia

La nazionale di Prandelli travolge San Marino. Test verso la gara di qualificazione di Praga

BOLOGNA. Un no al razzismo chiaro e forte. Una città che ritrova la nazionale. Quattro gol a zero con i dilettanti del San Marino per scaldare cuore e muscoli in vista del decisivo appuntamento di Praga, tra sette giorni, per le qualificazioni mondiali. Bologna fa festa con l'Italia, ritrovando l'azzurro e l'identico risultato dell'ultima volta contro il Galles, un 4-0 netto. Manca solo il gol di Balotelli, il protagonista più applaudito nella serata dedicata alla lotta alle discriminazioni, e che pure qualche centinaia di tifosi della curva bolognese ha in piccola parte macchiato, con un coro contro i napoletani.    
Prandelli ha avuto l'occasione di vedere giovani di prospettiva (Bonaventura), terzini di ritorno (Antonelli) vecchie conoscenze (Aquilani) e brillanti alternative (Cerci). Di più, oltre a valutazioni individuali, non si poteva oggettivamente chiedere a un'amichevole volutamente light, in un finale di stagione che per gli azzurri si prolungherà ora tra Repubblica Ceca e Confederations. Il 4-0 e la serata carica di messaggi sono dunque bilancio sufficiente, più del sei politico che va d'obbligo allo sparring partner sammarinese. Bologna ritrova la nazionale dopo 14 anni e i motivi per far festa ci sono tutti, a cominciare dalla simpatia che questa Italia si porta dietro in misura inversamente proporzionale ai casi di 'disturbo' denunciati dal suo ct. Ultimo, il caso  Scampia-Balotelli. Il personaggio della serata dovrebbe esser lui. Ci sono però il mal di schiena di Supermario oltre che le sue arrabbiature, e soprattutto l'imminente impegno di Praga per le qualificazioni mondiali, a consigliare il riposo iniziale del centravanti. Cui prima della partita arriva l'incoraggiamento del ministro Cecile Kyenge, presente in tribuna. Con lei accolgono una nazionale assai sperimentale in 29 mila: in attacco ci sono i beniamini di casa, Diamanti e Gilardino, completati nel tridente da un esordiente assoluto, l'atalantino Bonaventura. Per il resto tante riserve in difesa, a centrocampo redini a Pirlo con Poli e Aquilani: per lui gli esami azzurri non finiscono mai. Di fronte, i dilettanti puri della repubblica di San Marino, una sola vittoria nella loro giovane storia: avversari ideali per un match che pare destinato alla goleada e invece per un'intera mezzora si rivela perfino avaro. Logico che tra i più attivi ci sia Bonaventura. Al 6' va al tiro due volte sottoporta dopo un bello scambio con Antonelli - in serata di grandi corse - ma è parato. Subito prova a imitarlo Gilardino su respinta corta del portiere. Anche in allenamento è difficile sfondare se l'avversario è blindato, ci provano allora da fuori prima Pirlo, alto all'11', e poi un Diamanti in serata velleitaria. L'occasione più limpida capita sottoporta sul sinistro di Aquilani, un po' sorpreso sul secondo palo dal buco della difesa avversaria; la respinta di Simoncini é di istinto. Sull'angolo successivo Maggio mette in rete su doppio rimpallo, fuorigioco. San Marino respira appena un po' conquistando un corner, ed ecco il vantaggio dell'Italia. Lo sigla Pioli su azione personale al 28': palla rubata al limite, percussione e destro sul palo opposto. A scaldare il Dall'Ara anche una serpentina di Pirlo, metallo prezioso e raro in una serata così. L'Italia si scioglie, il raddoppio arriva proprio da Gilardino: Poli pesca in area Aquilani, tiro al volo respinto e sul rimpallo duetto col centravanti che dal dischetto non sbaglia. Due a zero, è il minuto 33. Tutto si fa più semplice, come la discesa pulita pulita di Antonelli che due minuti dopo mette ancora una volta Gilardino davanti alla porta, e poi al 41' arriva in area e sfiora il gol ma prende anche la botta che lo costringerà a uscire per De Sciglio. Intanto Gilardino allo scadere è troppo generoso e cede palla in area a Diamanti.    
Per i due è l'ultima chance: a ripresa appena iniziata Prandelli cambia il tridente, dentro Cerci Balotelli e Sau per Diamanti-Gilardino-Bonaventura. E' lo stesso minuto del 3-0, siglato da Pirlo al 4' su punizione. Nel frattempo Buffon si è dovuto finalmente impegnare, uscita e parata da lontano. Ma ora gli occhi sono tutti per Balotelli: al quarto d'ora la sua punizione rasoterra scheggia il palo. La seconda volta Pirlo non gli lascia la batutta, e sul calcio fermo Aquilani firma il quarto gol sfruttando la ribattuta del portiere, al 34'. Ma il 9 azzurro vuole essere protagonista, e un minuto dopo si libera al destro da fuori, ed è parato. Ancora più prepotente la discesa e tiro - appena fuori - al 43', mentre al 45' è la sfortuna di una traversa a negargli il gol. L'unica candelina che manca alla festa azzurra di Bologna.

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