Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L’ambulanza non arriva a Niscemi, l’ospedale: «Si fa prima con l’auto»

Brutta avventura per un anziano rimasto ferito. Al 118 la chiamata rimpalla tra Catania, Gela e Caltanissetta

NISCEMI. Sconsolante odissea per un anziano ferito e sanguinante (e di chi gli voleva prestare aiuto). È successo ieri mattina, in via Marconi, dove si svolgeva il mercato settimanale. Un uomo di 75 anni è stramazzato per terra, dopo aver inciampato sul gradino di un marciapiedi, procurandosi una ferita lacerocontusa a un sopracciglio e varie escoriazioni al volto con abbondante sanguinamento.
«La sua faccia era una maschera di sangue», racconta il commerciante Salvatore Ragusa, titolare di un negozio per la vendita di macchine agricole, uno dei primi intervenuto a soccorrere il vecchietto. Ragusa, vista la gravità delle ferite dell'anziano, ha pensato bene di chiamare il soccorso sanitario di emergenza del 118 per chiedere l'invio di un'autoambulanza. Ma è stato proprio in questo tentativo di prestare un soccorso quanto più sollecito possibile al ferito che il commerciante si è scontrato con il malfunzionamento del servizio. «Innanzitutto - riferisce Ragusa - alla telefonata al numero di emergenza ha risposto il centralinista di Catania che con non poca difficoltà mi ha messo in contatto con il collega di Caltanissetta, il quale ha raccolto la mia richiesta. Ma passata qualche decina di minuti preziosi invano (il pronto soccorso di Niscemi si trova a 500 metri dal luogo dell'incidente), ho richiamato di nuovo il 118 di Caltanissetta sempre con la trafila di Catania. L'operatore mi ha assicurato di aver provveduto a inviare un'ambulanza da Gela, dato che quella di Niscemi era in ”fermo tecnico”». Una situazione pirandelliana, che ha convinto il povero ferito, che nel frattempo si era ripreso dallo choc dell'abbondante sanguinamento, a rinunciare a una così lunga attesa e di cercare aiuto presso una farmacia vicina.
Francesco Bennici, direttore sanitario dell'ospedale cittadino ”Suor Cecilia Basarocco”, ridimensiona i termini dell'accaduto che farebbero pensare all'ennesimo caso di malasanità. «Mi pare strano - afferma Bennici - che selezionando il numero del 118 risponda l'operatore di Catania. Generalmente, quando l'ambulanza del 118 è in fermo tecnico o in uscita per un altro soccorso, la chiamata viene inoltrata al pronto soccorso dell'ospedale che dispone di altre due ambulanze. E poi - conclude Bennici, con una buona dose di senso pratico - quando le condizioni del ferito lo permettono, si fa più presto a caricarlo su una macchina e trasportarlo direttamente in ospedale!».

Caricamento commenti

Commenta la notizia