ROMA. Graduale abrogazione, in tre anni a partire dal 2014, del finanziamento pubblico dei partiti, sostituito dai contributi dei cittadini, i quali potranno detrarre parzialmente dalle tasse le somme versate. È questo il cuore del provvedimento varato oggi dal Consiglio dei ministri e che dovrà ora essere approvato dal Parlamento.
STOP FINANZIAMENTO PUBBLICO: i 91 milioni l'anno che i partiti, con almeno un eletto in Parlamento, si dividevano in base proporzionale saranno azzerati dal 2017. Quest'anno essi riceveranno la quota, poi nel 2014 avranno il 60%, nel 2015 il 50% e nel 2016 il 40%. 2 X 1000 - A partire dalla compilazione del 730 di maggio 2015 i contribuenti potranno decidere di destinare il 2 per mille delle proprie imposte al loro partito, un pò come avviene oggi con le Onlus con il 5 per mille.
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE: tutti i versamenti ai partiti fatti dal 2014 potranno essere parzialmente detratti dalle tasse. Per somme tra i 50 e i 5.000 Euro la detrazione sarà del 52%, che scende al 26% per le somme superiori, con un tetto massimo di 20.000 oltre la quale non si ha diritto a detrazioni.
SERVIZI AI PARTITI: lo Stato, come avviene in altri Paesi Europei, erogherà servizi gratuiti ai partiti. Per esempio spazi Tv di un minuto sulla Rai per spot autoprodotti; sedi in tutti i capoluoghi di provincia. Su questo il testo prevede una delega al governo per specificare meglio tutti i servizi.
STATUTO E BILANCIO CERTIFICATO: potranno beneficiare sia del 2 per mille che dei servizi, solo i partiti che depositeranno presso la Camera il bilancio certificato e che avranno uno statuto che assicura la democrazia e la partecipazione interna.
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