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Eni, accordo per la mobilità: a Gela i dipendenti passano a mille

Lo riferiscono i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil. Per consentire il rinnovo del mix professionale, l'Eni procederà, nel prossimo triennio all'assunzione a tempo indeterminato di 300 giovani

GELA. L'Eni, secondo quanto riferiscono i sindacati, entro il 2014, nelle sue raffinerie in Italia, collocherà mille dipendenti in mobilità lunga (fino a sette anni) con accompagnamento volontario al pensionamento; e per consentire il rinnovo del mix professionale, procederà, nel prossimo triennio all'assunzione a tempo indeterminato di 300 giovani laureati e diplomati e alla stabilizzazione dei precari.

Non ci sarà il rischio di nuovi "esodati" perché viene confermata la clausola di salvaguardia in caso di futuro cambiamento dei requisiti di accesso alla pensione. Lo hanno concordato i vertici nazionali dell'azienda e i sindacati del settore, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, al termine di un confronto che ha avviato un "percorso comune - si legge nel documento - con l'obiettivo della crescita come fattore determinante per competere efficacemente sui mercati".

L'accordo prevede investimenti, ricerca e occupazione, una diversa organizzazione del lavoro, maggiore flessibilità produttiva e strumenti adeguati per la programmazione delle future fermate d'impianti per gestire situazioni di crisi di mercato. I dettagli del piano industriale dell'Eni saranno
illustrati alle organizzazioni sindacali nella prossima settimana, durante un successivo incontro a Roma. Quasi un terzo degli esuberi riguarderebbero la raffineria di Gela, che entro la fine del 2013 dovrebbe passare dagli attuali 1.300 dipendenti a un organico di mille unità.

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