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Militari feriti in Afghanistan, Mauro: "E' stato un autista suicida"

ROMA. A compiere l'attentato in cui ieri sono rimasti feriti due militari italiani è stato "un autista suicida che ha diretto la propria auto contro i nostri veicoli". Lo ha detto a Mattino Cinque, il ministro della Difesa, Mario Mauro. Ieri, lo stesso ministro, in base alle prime informazioni, aveva invece escluso l'azione di un kamikaze, così come era stata rivendicata dai talebani.

All'impatto tra l'autobomba guidata dall'attentatore suicida e il mezzo militare italiano, che percorreva la strada 517 non lontano da Farah, "c'é stata una forte esplosione, ma il blindato Lince - ha spiegato il ministro - ha dato buona prova di sé, come in altre circostanze, perché i due bersaglieri siciliani coinvolti sono comunque in buone condizioni di salute" ed hanno riportato solo ferite e contusioni non gravi, "con delle conseguenze sul piano dell'udito".

Il ministro della Difesa ha quindi spiegato che al contrario "permangono molto gravi" le condizioni dell'italiana Barbara De Anna, ferita nell'attacco dell'altro giorno a Kabul: "ha ustioni di secondo grado, ma molto estese, ed è sempre ricoverata in Germania".

Parlando poi del graduale ritiro dei militari della Nato dall'Afghanistan, Mauro ha ricordato che "oggi ci sono meno soldati italiani che in passato e ce ne saranno in prospettiva, da qui alla fine del 2014, 1.800". Si tratta di un piano di ritiro che segue "i tempi e le modalità già fissatì", ma che tiene conto di "quanto l'esercito afgano sia in grado di garantire la sovranità di questo Paese". Già oggi, ha spiegato Mauro, con 300 mila uomini delle forze di sicurezza locali in campo, "il nostro compito non è più, come qualche mese fa, di forte presenza sul terreno, ma soprattutto di addestramento e sostegno dei militari afgani".

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