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Afghanistan, feriti in un esplosione due bersaglieri siciliani

ROMA. Un'autobomba è esplosa al passaggio di un convoglio di militari italiani ed afgani vicino a Farah: due bersaglieri, a bordo di un blindato, sono rimasti feriti da schegge: "non sono in pericolo di vita".  

L'ATTENTATO. L'esplosione è avvenuta stamani alle 8.50 locali (le 6.20 italiane), mentre un convoglio composto da automezzi di militari italiani della Transition support unit south e dell'Afghan national army, l'Esercito afgano, si trovava a circa 20 chilometri da Farah, nella parte più meridionale e pericolosa del settore ovest sotto controllo del contingente italiano. La colonna era partita proprio da Farah ed era diretta a Bala Boluk, quando è stata investita da una forte esplosione. A saltare in aria un'autovettura civile imbottita di esplosivo e, presumibilmente, azionata a distanza.    

I FERITI.
La deflagrazione ha investito un blindato Vtlm 'Lince'. Due degli occupanti sono stati colpiti da schegge in varie parti del corpo. Allo Stato maggiore della Difesa spiegano che uno dei due ha riportato ferite al volto, l'altro solo delle contusioni. I due giovani bersaglieri - il caporal maggiore scelto Marco Millocca, 34 anni, di Trapani, e il primo caporal maggiore Vincenzo Fontana, 25, di Villabate (Palermo), entrambi in servizio presso il 6/o reggimento di Trapani - sono stati subito soccorsi e trasportati all'ospedale militare da campo di Farah, poi in quello italiano di Herat. "Loro stessi hanno potuto rassicurare i familiari e, "per quanto scossi e provati, sono comunque in buona salute", assicura il ministro della Difesa, Mario Mauro, che ci ha parlato al telefono.   

TALEBANI RIVENDICANO. A strettissimo giro, i talebani hanno rivendicato l'attentato con un comunicato del 'portavoce' Qari Yousuf Ahmadi, in cui si parla di "attacco suicida" compiuto da "un eroe dell'esercito islamico" contro gli "invasori italiani".
AFGHANISTAN AD ALTO RISCHIO. Un dato di fatto, tuttavia, è che la situazione resta ad alto rischio anche nel relativamente 'pacificato' ovest del paese, dove il processo di transizione tra i militari italiani e le forze di sicurezza locali comunque va avanti in vista del termine della missione Nato, prevista a fine 2014. Il ministro Mauro ha spiegato che il disimpegno italiano avverrà "secondo i tempi e i modi già previsti e stabiliti", assicurando comunque che "non permetteremo che questo paese ripiombi nel baratro". Per il contingente italiano, "si profila sempre più un ruolo di addestramento".   

LA POLITICA. Messaggi di solidarietà, di vicinanza e di riconoscenza ai due militari feriti arrivano da diverse forze politiche. Con il Pdl che chiede "sempre maggiore sicurezza per i nostri soldati" contro la "gravissima escalation di violenze" e il "ricatto dei talebani", e la Lega che invita il governo a "tenere alta l'attenzione su questa missione che sta per finire". 

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