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Trapani, doppio pari regala la Supercoppa all’Avellino

La gara di ritorno si chiude sul 2-2. In campania era finita 1-1

TRAPANI. Alla fine è stato un tripudio granata. Anche se la Supercoppa di Lega Pro è andata all'Avellino. Infatti, anche se di festeggiamenti per la promozione in serie B ce ne sono già stati, ed altri ce ne saranno, pubblico e squadra si sono uniti in un ideale abbraccio in quello che rimane il luogo della simbiosi tra tifosi e giocatori: lo stadio. I granata ci tenevano ad alzare il trofeo davanti al proprio pubblico. Ma ci teneva anche l'Avellino e da qui un match combattuto, sulla falsariga di quello, pure «caldo» dell'andata. Il risultato di 1-1 che era maturato in quella partita metteva il Trapani in condizione di conquistare il trofeo anche in caso di uno 0-0, mentre l'Avellino avrebbe dovuto ovviamente ottenere la vittoria o pareggiare almeno per 2-2. Quello che ha fatto.
Le due formazioni, però, hanno dimostrato che non interessavano loro i calcoli, bensì centrare la vittoria. Tra i giocatori di casa, inoltre, qualcuno aveva già la consapevolezza che probabilmente questa sarebbe stata la sua ultima partita in granata ed ha fatto di tutto per lasciare un buon ricordo. Questa la cronaca. Inizialmente Boscaglia conferma per dieci undicesimi la formazione che aveva mandato in campo al «Partenio» di Avellino, sostituendo lo squalificato Giuseppe Madonia con Giovanni Abate, a sua volta di rientro dalla squalifica. Ritrovarsi accanto l'abituale partner però, nel primo tempo, non giova a Matteo Mancosu che ha pochi palloni giocabili per le difficoltà del duo di centrocampisti centrali a costruire gioco. Sprecherà, poi, i cross che gli arriveranno, dalla sinistra, da Tedesco. Questi sembra il più vivace del Trapani ed è sua la percussione, al 9' che rappresenta la prima vera occasione dei granata, ma il centrocampista palermitano viene abbattuto da Bittante e resta a terra. Sul capovolgimento di fronte, Arini approfitta di una corta respinta della difesa granata e, dalla distanza, sorprende Morello. Il vantaggio degli irpini «taglia le gambe» ai granata che riescono a farsi in qualche modo pericolosi soltanto tra il 26' ed il 29', ma prima Giordano manda alto e poi Pacilli, su punizione, a lato. Pertanto il più serio grattacapo a Di Masi lo procura Tedesco che lo impegna, infine, in una parata a terra: il pallone, non trattenuto dal portiere, viene scaraventato in angolo da Giosa. Al 42' uno dei cross di Tedesco non adeguatamente sfruttati da Mancosu che manca la deviazione da due passi mentre al 45' è Abate a sprecare, con un tiro alto, un traversone dello stesso esterno.
Abate non sfrutta adeguatamente anche un servizio di Mancosu al 4' della ripresa, ma la spinta del Trapani dà i suoi frutti all'11': Tedesco si guadagna e tira un calcio di punizione: un paio di rimpalli in area e Spinelli è lesto e freddo ad insaccare. L'Avellino accentua la sua proiezione offensiva ed il suo impegno viene premiato con un calcio di rigore al 27': incursione in area del Trapani di Bittante, il cui tiro viene deviato con un braccio da Pagliarulo. Trasforma il calcio di rigore Castaldo. La reazione del Trapani si concretizza al 34' con un bel tiro di Pacilli deviato in angolo da Di Masi: dalla bandierina batte lo stesso Pacilli, Di Masi devia contro la traversa il pallone che, sulla ricaduta, Mancosu è lesto ad insaccare di testa. Il «tamburino sardo» si scatena, dando fondo alle sue caratteristiche di velocista, ma sprecherà alcune altre occasioni e soprattutto il match-ball del 49' quando manda alto un pallone che Abate gli aveva servito sul classico «piatto d'argento».

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