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Laboratori d’analisi, sarà sciopero contro la riduzione dei rimborsi

PALERMO. Sono sul piede di guerra le associazioni di categoria dei laboratori d'analisi convenzionati. Dal primo giugno circa 400 centri abbasseranno la saracinesca, se l'assessorato regionale alla Salute non ritirerà il decreto Borsellino, con cui viene recepito il decreto Balduzzi e riscritto il tariffario dei rimborsi.
Riunite a Caltanissetta, le maggiori sigle del settore hanno proclamato lo stato di agitazione, perché considerano i prezziari meno vantaggiosi rispetto a quelli in vigore, e hanno votato a maggioranza la decisione di scioperare per una settimana a partire dal primo giugno, giorno in cui entrerà in vigore il decreto Balduzzi. «Così non possiamo andare avanti, non possiamo erogare i servizi - dice Nicola Locorotondo, presidente del sindacato Aipa -. Siamo pronti a uscire dal Sistema sanitario regionale. Dopo una settimana di chiusura totale dei laboratori, faremo pagare per intero gli esami, anche ai pazienti esenti dal ticket». In sostanza, significa che i laboratori si comporteranno come se fossero dei privati: nessuna convenzione, nessuna ricetta medica, nessuna agevolazione, neanche per i malati oncologici.
Una partita delicatissima, quella che si sta giocando alla sanità. A scegliere la linea dura sono le principali sigle: Aipa, Ctds, Ferbiologi, Federlab, Laisan, Anisap, Asilab, Confapi, Abs. Per il 3 giugno è prevista una manifestazione in piazza Ottavio Ziino, davanti all'assessorato. Secondo le prime stime delle associazioni, il nuovo tariffario sarà una mazzata, perché non consentirebbe di coprire i costi di esami e visite. La riduzione dovrebbe oscillare tra il 30 ed il 40 per cento ad esame. «Il decreto Balduzzi è la rovina della nostra categoria - spiega Pietro Miraglia, leader della Federbiologi -. Con la nostra protesta vogliamo inchiodare l'assessorato a prendersi le dovute responsabilità. Si tratta di tariffe sottocosto». Secondo i sindacati, il taglio dei rimborsi inciderà anche sul personale: «Dovremo ridimensionare le strutture per allinearci alle riduzioni, con il rischio di perdere in Sicilia centinaia di posti di lavoro», conclude Miraglia.

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