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Fumo nero dalla raffineria Eni: aperta inchiesta a Gela

GELA. La procura  di Gela ha aperto un'inchiesta sulle emissioni di intenso fumo nero dai camini della raffineria dell'Eni che per alcune ore, sabato scorso, hanno oscurato il cielo dello stabilimento, suscitando le proteste di molti cittadini e di associazioni ambientaliste. Dai primi accertamenti effettuati stamani è emerso che il disservizio è avvenuto durante la messa in marcia di una caldaia (la G 100) della centrale termoelettrica. Il fumo sarebbe stato conseguenza di una combustione incompleta del gasolio a causa di una quantità insufficiente di ossigeno arrivato ai bruciatori, in quanto sulla condotta dell'aria si erano aperti due fori, con abbassamento di pressione e forti perdite di portata. Quando nell'impianto si sono resi conto dell'anomalia, la caldaia è stata fermata. Nella raffineria di Gela sono in corso le operazioni di avviamento e di ripresa produttiva, previste per l'inizio di giugno, dopo un anno di fermata e cassa integrazione per 400 dipendenti, concordate da azienda e sindacati, per la crisi nelle vendite del mercato dei carburanti per autotrazione.

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