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Caltanissetta, artigiani in crisi: la Maestranza chiede aiuto

CALTANISSETTA. «L'artigianato sta morendo. Troppi abusivi e troppa gente che improvvisa il mestiere». A lanciare l'allarme è Gaetano Villanucci il presidente della Real Maestranza, l'associazione che raggruppa gli ultimi dieci ceti rimasti in vita. Un osservatorio privilegiato il suo dal quale è possibile notare come la crisi sta mettendo a serio rischio un comparto - quello artigianale - fra i più vivi del capoluogo. Una crisi che travolge pittori, fabbri, idraulici, falegnami e via via altri settori, carpentieri e muratori, penalizzati anche dalla stasi che si registra nelle opere pubbliche. Gli unici cantieri aperti sono quelli del cimitero dove le società di mutuo soccorso stanno realizzando migliaia di loculi. Una onda d'urto alla quale è difficile resistere. «Se va in crisi l'artigianato - ha spiegato Villanucci, pittore di lungo corso - andrà in crisi anche la Real Maestranza una delle manifestazioni più antiche di questa città». Una realtà drammatica. «I prezzi di mercato - ha aggiunto - sono bassissimi. Il lavoro in teoria non mancherebbe, ma il committente non è più nelle condizioni di pagare. Il periodo primavera-estate era quello che un tempo ci consentiva di fare il pieno, adesso siamo fermi. Il 90 per cento lavora in nero, nessuno tutela l'artigiano che paga regolarmente le tasse, lottiamo contro i mulini a vento. La regole esistono ma solo sulla carta, ma nessuno le rispetta. Fare l'artigiano non conviene più, non è un buon investimento. IL sottoscritto dopo 35 anni sarà costretto, ad ottobre, a chiudere i battenti». Stasera intanto i presidenti delle dieci categorie della Maestranza per discutere sulle modalità di partecipazione alla festa del 2 giugno; tre artigiani per categoria e ovviamente il capitano Roberto Di Dio con l'abito del mercoledì santo.

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