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Serradifalco, giunta a «pezzi»: altri due assessori lasciano?

SERRADIFALCO. Saranno tre (e non più uno «soltanto») gli assessori che il sindaco dovrà trovare per completare la quaterna della sua squadra di governo. Se saranno confermate le indiscrezioni che vogliono Francesco Valenti e Totò Venti pronti, con le valigie in mano, a lasciare il palazzo municipale. Il vicesindaco Venti, addirittura le dimissioni le avrebbe pronte da un bel pò di tempo. L'assessore al territorio e ambiente Valenti, invece, avrebbe maturato l'idea di rinunciare all'incarico da qualche settimana. Entrambe le ipotetiche dimissioni sarebbero legate a motivi politici. Ossia alla presunta mancanza di dialogo con il sindaco Giuseppe Maria Dacquì e il presupposto immobilismo della sua azione di governo. Sempre secondo voci di corridoio, le decisioni che il primo cittadino avrebbe assunto senza averne discusso con i suoi assessori sarebbero più di una. A cominciare dalla scelta, più di un anno fa, di iniziare a percepire, seppur ridotta, l'indennità di carica. L'azione di governo del sindaco, invece, sarebbe stata inattiva in tema di polizia municipale, piano regolatore generale, compensazione Anas, nomina del quarto assessore. Tutti temi, o quasi, che il segretario del Pd (partito cui Valenti fa parte), Lillo Speziale, ha recentemente chiesto a Dacquì di inserire nell'agenda della giunta. Pena il ritiro della fiducia. Così come, il gruppo consiliare di maggioranza Generazione democratica (composto dai tre consiglieri del Pd) ha più volte suggerito al sindaco alcuni provvedimenti da varare. Meno appariscente è invece stata la critica politica rivolta al sindaco dall'Udc, cui fa parte il vicesindaco Venti. Circoscritta, almeno pubblicamente, all'intervento del segretario dell'Udc, Vincenzo Montante, del dicembre dello scorso anno, suscitato dalla vicenda dell'indennità di carica che il sindaco avrebbe percepito all'insaputa di tutti. «Il consenso al sindaco - aveva detto - va dato solo se si riscontra un evidente rilancio dell'attività amministrativa; se s'incentiverà l'azione volta a risolvere i principali problemi che investono il paese». Chiarito ciò, Montante aveva anche avvertito a chiare lettere che, in caso contrario, «l'Udc non potrà fare altro che ritirare la sua presenza in giunta e svolgere un ruolo di controllo positivo e costruttivo in consiglio comunale, nell'interesse del paese».

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