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Uccisi dai bocconi avvelenati: 20 foto per non dimenticarli

Si inaugura al Mondadori Multicenter di Palermo una mostra con gli scatti degli animalisti: nelle immagini cani e gatti quando erano ancora in vita

PALERMO. Troppi bocconi avvelenati hanno messo fine alle vite di cani e gatti randagi. E così le bestiole che, secondo una leggenda, alla loro morte vanno in un ponte che si trova dall'altra parte dell'arcobaleno, saranno ricordate attraverso una mostra il cui obiettivo è non dimenticare. Con questo spirito sarà inaugurata, oggi alle ore 18, la rassegna fotografica dal titolo «Ricordandoli vivi sul ponte dell'arcobaleno». A essere ricordati, attraverso trenta pannelli esplicativi, saranno circa venti amici a quattro zampe uccisi quest'anno a Trappeto, in provincia di Palermo. «Molti randagi e non, sono stati avvelenati, in pochi mesi, - denuncia Alessandra Di Piazza, volontaria animalista che ha organizzato l'evento -. Alla mia amica hanno ucciso tutti i gatti che vivevano da sempre liberi nel suo giardino. Anche il volpino Chicco, che aveva un padrone che gli permetteva di scorrazzare libero per il paese, è morto avvelenato».
Gli scatti, realizzati dagli animalisti, raffigurano le immagini dei cani e dei gatti quando erano ancora in vita, per ricordarli prima che i bocconi avvelenati li conducessero alla morte. «Ad aprile dello scorso anno, il 90% dei randagi di Trappeto è stato avvelenato per mano ignota - sottolinea l'animalista -. Io mi sono prodigata a diffondere la notizia di questo gesto che, purtroppo, è rimasto impunito. In memoria loro, nel 2012, abbiamo organizzato, col supporto della Mondadori di Palermo, ma soprattutto del direttore Stefano Malgrati, una mostra dal titolo "Tuteliamo gli animali" - racconta la volontaria -. Malgrado ciò, anche quest'anno il dramma si è ripetuto toccandomi profondamente perché, oltre ai miei amici a quattro zampe di sempre come Mucco, Giulietta e Testone, hanno ucciso sei cuccioli ai quali avevo trovato una famiglia - ricorda -. La nostra volontà è di ricordarli vivi attraverso questi scatti che mostrano le loro dolci e buffe pose, con la consapevolezza che oggi non ci sono più per colpa di atti spregevoli come gli avvelenamenti».
Scopo della mostra è di sensibilizzare alla lotta contro il randagismo attraverso le sterilizzazioni. «La sterilizzazione è fondamentale per prevenire il fenomeno del randagismo - commenta Stefano Malgrati, direttore della Mondadori Multicenter, dove è allestita la mostra -. Trappeto purtroppo è l'esempio di come l'avvelenamento sia usato come rimedio per diminuire i randagi. La mostra dello scorso anno aveva come scopo di sensibilizzare contro gli abbandoni. Adesso l'altra emergenza - spiega Malgrati - è di fermare gli avvelenamenti. Molti dei cani raffigurati negli scatti della mostra dell'anno scorso sono stati uccisi, quest'anno, da bocconi contenenti veleni oppure dove vi erano nascoste lamette o chiodi». Altro l'obiettivo della rappresentazione fotografica, allestita al quarto piano della Mondadori di via Ruggero Settimo n°16/18, è di promuovere le adozioni. «Per incentivare le adozioni abbiamo inserito in una bacheca le foto dei cuccioli in cerca di una famiglia - dice il direttore della Mondadori -. Abbiamo fornito ai volontari che hanno ideato l'iniziativa lo spazio antistante all'auditorium. Oggi sarà inaugurata la mostra, che si protrarrà fino alla fine del mese, con vari interventi degli animalisti che hanno conosciuto gli animali protagonisti degli scatti».

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