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Mafia, sospensione pena Provenzano: richiesta respinta

La decisione del tribunale di sorveglianza di Bologna. A presentare l'istanza sono stati i legali del boss

PALERMO. Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto l'istanza di sospensione dell'esecuzione della pena, per motivi di salute, per il capomafia Bernardo Provenzano. A presentare l'istanza sono stati i legali del boss Franco Marasà e Rosalba Di Gregorio.

«La situazione sanitaria e clinica del detenuto - scrivono i giudici - non integra i presupposti di legge nè per il differimento di pena obbligatorio, nè di quello facoltativo»: per il collegio la sospensione della pena è ipotizzabile quando le condizioni di salute del detenuto sono tali da richiedere cure e trattamenti indispensabili non praticabili nè in carcere, nè in ospedali
civili o altri luoghi di cura.
«Provenzano - si legge nel provvedimento - è stato ed è tuttora sottoposto a visite, accertamenti clinici e interventi chirurgici in ambiente carcerario e, se del caso, anche in luogo esterno di cura presso il locale ospedale e, quindi, in una struttura sanitaria altamente specializzata e, quando si è reso necessario anche per un tempo prolungato. Nel momento in cui le esigenze di ricovero sono venute meni, è stato dimesso». La vicinanza con l'ospedale di Parma, poi, secondo i giudici consentono ricoveri anche d'urgenza. «Quindi - concludono - non si comprende di quali cure possa beneficiare all'esterno che non gli vengano assicurate in ambiente carcerario».

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