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Regione, sindacati: "Dipartimento tecnico bloccato"

Da due mesi nel nuovo ufficio manca ancora il dirigente generale. Ferme tutte le procedure curate dal Genio civile, ma anche la vigilianza sul Cas. La denuncia di Cobas/Codir e Sadirs

PALERMO. Manca ancora il dirigente generale, cosi da due mesi il nuovo dipartimento tecnico della Regione è bloccato. Sono ferme tutte le procedure curate dagli uffici del Genio Civile, la vigilanza sulle attività del Consorzio autostrade siciliane (Cas) resta in mano a dirigenti che in assenza dei poteri delegati dal dirigente generale non possono svolgere la regolare attività, «e un grave danno viene arrecato anche al settore dell'edilizia residenziale pubblica agevolata e convenzionata (imprese e cooperative edilizie) che sono in carico agli uffici del Genio Civile. A denunciarlo sono i sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs.
"Il Dipartimento regionale tecnico è bloccato dal giorno in cui è nato - scrivono i sindacati - Dal 1 marzo 2013, infatti, il personale, le attività, le tantissime nuove funzioni attribuite dall'art. 4 della legge regionale 12/2011, avrebbero dovuto essere pienamente operative per effetto di quanto disposto dal regolamento di attuazione del 18 gennaio 2013 n. 6 per assicurare continuità anche alle attività svolte nell'ambito del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti fino a quella data«. La nuova struttura, dotata di 7 aree, 26 servizi e 31 strutture intermedie in tutto il territorio siciliano e con un organico di 1.200 tra operatori, collaboratori, istruttori, funzionari e dirigenti, in assenza di un dirigente generale »che, dopo più di due mesi, continua a non essere designato dal governo regionale, non è in grado di svolgere tutte le attività amministrative e tecniche". "Fra l'altro, cosa ancor più grave - sostengono Cobas/Codir e Sadirs - non è stata comunicata ai dirigenti delle strutture preesistenti alcuna proroga delle attività svolte fino al 28 febbraio 2013 in attesa del nuovo dirigente generale". Per i sindacati »questo fermo-tecnico imposto, «sine die», dal governo regionale causa gravi disservizi che sono oltremodo insopportabili in un momento di forte crisi e stagnazione economica ed espone ulteriormente i lavoratori regionali agli strali dell'opinione pubblica e degli organi di stampa che continuano ad additarli ingiustamente quali colpevoli dell'inefficienza e dell'inefficacia dell'azione amministrativa".

I sindacati ricordano che «la poltrona, in modo suggestivo, era stata assegnata al leader
dell'antiracket siciliano (Tano Grasso) che, a quanto pare,  non potrebbe concretamente prendere posto per la mancanza dei requisiti di legge». «Non è escluso che, a causa della ripetuta denuncia di questa situazione, come sindacati che hanno a cuore la funzionalità dell'Amministrazione, saremo invece accusati di avere la »sindrome del cambiamento« - sottolineano Cobas/Codir e Sadirs - ci si chiede, però, se di fronte a questa situazione che danneggia tutti i cittadini, l'amministrazione e gli stessi lavoratori si debba tacere per
sottostare a un ricatto morale inaccettabile». «A ciò si aggiungono, oggi, voci secondo le quali, addirittura, si vorrebbero trasferire i locali palermitani del Dipartimento Regionale Tecnico presso altro immobile. Se ciò risultasse vero - proseguono i sindacati -  rappresenterebbe un'ulteriore beffa alla reale volontà di avviare concretamente le attività istituzionali di uno dei più strategici Dipartimenti regionali aggravando un ulteriore »fermo-tecnico« causato da ovvi motivi logistici». Cobas/Codir e Sadirs sollecitano «il governo regionale a procedere velocemente alla nomina del dirigente generale e alla conseguente definitiva »sistemazione« del personale negli uffici nonchè all'affidamento degli incarichi dirigenziali per consentire la piena operatività del nuovo dipartimento».

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