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Nave urta torre dei piloti, 7 morti al Porto di Genova: un siciliano tra le vittime

GENOVA. C'è un siciliano tra i morti al porto di Genova. È stata identificata, infatti, la settima vittima dell'incidente, recuperata dai soccorritori: è il giovane militare della Capitaneria di Porto di Genova Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo. Mancano ancora all'appello il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera. Sono gli ultimi due dispersi.
I sommozzatori della guardia costiera hanno trovato tre corpi nell'ascensore della Torre Piloti. Dagli accertamenti finora effettuati sono complessivamente 14 le persone coinvolte nell'incidente. Tra le vittime il sottufficiale Davide Morella, 33 anni, di Bisceglie, militare della Capitaneria di porto di Genova; e Michele Robazza, 31 anni, di Livorno, del corpo piloti di Genova, Marco De Candussio, 40 anni, militare della Guardia Costiera. Quest'ultimo sposato, un figlio di 13 anni. È stato per quasi dieci anni alla Guardia Costiera di Lavagna (Genova), di cui cinque come comandante. Era originario di Barga (Lucca). Lo scorso anno ha trasferito la residenza a Savignano sul Rubicone (Cesena).
Nulla da fare anche per Sergio Basso, 50 anni, di Genova. È dipendente della società Rimorchiatori Riuniti con la mansione di torrettista.
 Al Molo Giano si continua a lavorare per cercare di liberare la banchina da ciò che resta della Torre di controllo del Porto, una struttura in cemento alta oltre 50 metri. Alle 23 di martedì è stata colpita in pieno, e inspiegabilmente, dalla poppa della porta container Jolly Nero, della linea Messina. È venuta giù di schianto, seppellendo tutti coloro che c'erano al suo interno. La torre, di cemento e vetro, si è come «afflosciata» nelle acque nere di molo Giano. Subito dopo l'incidente si sono recati sul posto il sindaco, Marco Doria, il prefetto, Giovanni Balsamo, il presidente dell'AP, Luigi Merlo, l'armatore, Stefano Messina. Sconvolti. «È una tragedia inspiegabile» ha detto Merlo. «Siamo senza parole, e disperati» ha aggiunto Messina. La nave è stata sequestrata. Secondo alcune testimonianze avrebbe avuto un'avaria ai motori, per cui era diventata ingovernabile. «Di certo non doveva essere lì» ha commentato Merlo. «Una nave di quelle dimensioni non può far manovra in quella zona». Il sindaco Doria ha proclamato il lutto cittadino.


CHI ERA GIUSEPPE TUSA. Originario di Milazzo, nel Messinese,  Tusa era un militare della Guardia Costiera in servizio nel bacino ligure. Era abbastanza noto a Milazzo e dintorni per la sua attività di dee-jay con il nome d'arte di Giuppy Black. Era legato sentimentalmente ad una avvocatessa di Milazzo e tornava in Sicilia quasi ogni fine settimana. Ha iniziato la sua carriera circa dieci anni fa, prestando servizio nella sala operativa della Capitaneria di porto di Milazzo.

LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO. Sull'incidente in porto, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Lo ha detto il procuratore capo, Michele Di Lecce, impegnato in porto. «Stiamo ascoltando diverse persone. Ci sono problemi preliminari. L'ipotesi è quella di omicidio colposo contro ignoti» ha detto.


INDAGATO IL COMANDANTE. Il comandante della Jolly Nero è indagato con l'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo. Lo si è appreso in ambienti giudiziari. Il comandante è stato ascoltato dal pm, Walter Cotugno, a bordo della nave posta sotto sequestro. E' stato sentito in qualità di persona sottoposta a indagine.


C'E' L'IPOTESI DI UN'AVARIA AL MOTORE. Il motore della Jolly Nero potrebbe avere avuto un'avaria che le ha impedito di seguire la giusta rotta per uscire dal porto, finendo contro la torre di controllo. È una ipotesi su cui sta indagando la procura. «Ma al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull'accaduto», dice il procuratore Michele Di Lecce.


INDAGATO ANCHE IL PILOTA. Anche il pilota del porto di Genova che si trovava a bordo della Jolly Nero per la manovra è indagato nell'indagine sull'incidente in porto. Lo ha dichiarato il procuratore di Genova Michele di Lecce.

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