GELA. Avventura a lieto fine, la scorsa notte, per 10 diportisti ucraini (5 uomini, tre donne e due bambini) che con il loro moto yacht a vela da 15 metri cercavano riparo dal vento nel porto rifugio di Gela e invece si sono arenati sulla sabbia che ostruisce parzialmente l'imboccatura dello scalo marittimo, rischiando il naufragio. L'imbarcazione si chiama «Clarin Oyster», appartiene alla classe «Bavaria 50 Cruiser», è registrata nel dipartimento di Swansea (una città del Galles meridionale) e batte bandiera britannica, ma è di stanza a Palermo, dove viene noleggiata ai turisti per la circumnavigazione della Sicilia. La comitiva ucraina era partita ieri sera da marina di Ragusa e navigava verso Licata quando, al largo di Gela, si è trovata in difficoltà per il forte vento. Il pilota non aveva tenuto conto delle ordinanze che avvertono e regolano l'ingresso nel porticciolo gelese perchè interrato da tempo. Lo yacht si è inclinato su un lato e il comandante ha lanciato l'allarme alla guardia costiera. Sono scattati i soccorsi coordinati dal comando militare della Capitaneria che si è avvalso della collaborazione di vigili del fuoco, piloti e ormeggiatori del posto. I passeggeri sono stati trasportati a terra e rifocillati, mentre l'imbarcazione è stata trainata in mare aperto e poi ormeggiata alla diga del porto-isola dell'Eni. Lo scafo appare ancora in buone condizioni. Dopo i controlli medici, i turisti sono tornati a bordo, in attesa di riprendere la navigazione, che potrà avvenire solo dopo il controllo dell'ente tecnico cui spetta accertare le condizioni di integrità della barca.
Arenati al porto di Gela, salvati dieci ucraini
Con il loro moto yacht a vela da 15 metri cercavano riparo dal vento nel porto rifugio di Gela e invece si sono arenati sulla sabbia che ostruisce parzialmente l'imboccatura dello scalo marittimo, rischiando il naufragio
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