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Palermo. Morto sul lavoro, da 21 anni la famiglia attende risarcimento

PALERMO. Il marito è morto a causa di un incidente sul lavoro nel 1992. Da 21 anni la vedova e il figlio attendono un risarcimento danni nonostante una sentenza passata
in giudicato. Questa mattina Giuseppina Cardinale e il figlio Salvatore La Corte hanno manifestato davanti l'agenzia nazionale dei beni confiscati in via Vannantò, per chiedere giustizia. Giuseppe La Corte è morto per un infortunio sul lavoro avvenuto nel cantiere della Co.Gi srl. «Società - spiega l'avvocato Irene Carta Cerrella - che apparteneva a Vincenzo
Piazza il cui patrimonio è stato definitivamente confiscato nel 2010». La società era stata condannata da una sentenza, passata in giudicato nel 2010, a risarcire 500 mila euro alla
famiglia dell'operaio. «Era arrivata anche una proposta transattiva per 150 mila euro nel luglio del 2011, - aggiunge l'avvocato - proveniente dall'amministrazione giudiziaria con
invito a comunicare le coordinate bancarie. Nonostante i soldi messi da parte dal curatore fallimentare la moglie e il figlio non hanno ricevuto alcunchè». Oggi a Roma si riunirà la
commissione per decidere se approvare o meno la proposta transattiva.

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