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Emergenza rifiuti, netturbini fermi e la discarica chiude le porte in faccia

Si acuisce la crisi. Operatori senza stipendio mentre il Comune dice di volersi fare carico del «gravoso problema»

CALTANISSETTA. Non si canta e non si suona. Netturbini senza stipendio da ieri in sciopero e amministrazione comunale che lancia proclami di volersi fare carico del «gravoso problema» dell’emergenza rifiuti, mentre l’Ato resta guardare dalla finestra in attesa che le municipalità, i sindaci, decidono di scongiurare la paventata emergenza rifiuti sborsando i quattrini necessari a ripianare i debiti con il gestore della discarica di Lentini, che reclamano oltre un milione di euro, per evitare la chiusura dei cancelli ed il conferimento dei rifiuti. In alternativa i gestori della discarica pretendono un acconto e gli atti deliberativi di impegno di spesa da parte degli amministratori comunali a garanzia del debito. Oggi è il secondo giorno di mancata raccolta. Ieri nel corso di una assemblea sindacale presieduta dai rappresentanti di Cgil Luisa Lunetta e Totò Lombardo i lavoratori hanno detto chiaro e tonto che non riprenderanno il lavoro se prima non saranno saldate le spettanze relative al mese di marzo e tra poco anche del mese di aprile. Ieri il commissario liquidatore dell’Ato Elisa Ingala ha bussato nuovamente alle casse dei comuni per sollecitare il pagamento della discarica. Un appello ai sindaci dei dieci comuni, che scaricano la spazzatura a Lentini, a fare in fretta. Le amministrazioni comunali avrebbero dovuto fare pervenire, già da venerdì scorso, apposita delibera di impegno degli importi dovuti e utili a pagare gli oneri di conferimento. La chiusura dell'impianto è stata fissata per oggi. I titolari della ditta avevano accettato la proposta di proroga di altri otto giorni, facendo slittare l'ultimatum, inizialmente fissato per lo scorso diciotto aprile. Senza gli atti di delibera delle giunte, come titolo d'impegno degli importi dovuti dai comuni, oggi c'è il concreto rischio di chiusura dei cancelli e quindi di una oramai prossima emergenza rifiuti. I Netturbini intanto hanno lanciato pesanti accuse al commissario liquidatore dell’Ato Elisa Ingala che comanda «una nave ormai affondata», ed è responsabile del «disastro totale mentre percepisce la sua bella indennità». Accuse al sindaco Michele Campisi «che proclama risparmi per quatto milioni ottenuto – dicono - con la decurtazione degli stipendi dei netturbini e con l’ultima gara di appalto che prevede tagli a servizi essenziali».

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