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Colle, la risposta del centrodestra: "O Cancellieri o scheda bianca"

Dure le reazioni alla scelta di Bersani e dei grandi elettori del Pd di candidare Romano Prodi alla presidenza della Repubblica. Monti propone il ministro. Brunetta: "Sono i soliti comunisti"

ROMA. Avrà anche ricevuto gli applausi dei grandi elettori del partito di cui è alla guida, ma Bersani scegliendo di candidare Prodi alla presidenza della Repubblica di certo ha segnato la rottura defintiva  del Pd con le forze politiche di centro destra.
Tutt'altro che comprensive, infatti, sono state le reazioni del Pdl, con Brunetta che ha definito i politici del Pd come i "soliti comunisti". Così, di tutta risposta, è stato il professore Mario Monti ha proporre una soluzione alle forze politiche: sostenere il nome di Anna Maria Cancellieri. Per l'economista si tratterebbe di una candidatura di "alto profilo istituzionale".
E sembrerebbe in grado di mettere d'accordo i più: "Stamattina voteremo scheda bianca o la Cancellieri - ha detto Maurizio Gasparri, del Pdl -. Poi una riunione per vedere cosa fare".
Lo stesso Gasparri, vicepresidente del Senato, non appena appresa la notizia della candidatura di Prodi, aveva commentato:"Quella di Prodi è una scelta che divide. Il contrario di quello che serve all'Italia". "Il Pd prima ha realizzato con noi una intesa su Marini - ha aggiunto Fabrizio Cicchitto - che non ha potuto o voluto onorare. È evidente che la scelta su Prodi è di rottura".
"Prodi presidente della Repubblica? I comunisti non cambiano mai - ha rincarato Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, anche lui nelle fila del Pdl -. Prima gli interessi di un partito sfasciato ed allo sbando e poi quello degli italiani. Grazie all'inciucio con i grillini avremo Prodi presidente della Repubblica. Il nuovo che avanza! Povera Italia"-
"La scelta di Romano Prodi è una ferita per milioni di italiani, un modo di lacerare il Paese e
di alimentare divisione e contrapposizione: esattamente il contrario di ciò che una candidatura al Quirinale dovrebbe fare" ha chiosato Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti Pdl, sottolineando che anche i renziani "hanno scelto la via della restaurazione".

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