Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Strage di Capaci, Lari: "Fatta luce sulla fase esecutiva"

"Si è accertato il ruolo del mandamento mafioso di Brancaccio in tutta la strategia stragista di Cosa Nostra", ha affermato il procuratore di Caltanissetta. Lari ha anche parlato di una mole enorme di tritolo che spinse Totò Riina a dire: "Abbiamo tanto esplosivo da fare guerra allo Stato"

CALTANISSETTA. «Si è fatta luce sulla fase esecutiva della strage di Capaci. E si è accertato il ruolo del mandamento mafioso di Brancaccio in tutta la strategia stragista di Cosa Nostra». Così il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari ha commentato l'operazione della Dia che ha eseguito otto misure cautelari nei confronti di boss e uomini d'onore coinvolti nella fase deliberativa ed esecutiva dell'eccidio costato la vita al giudice Giovanni Falcone.  «Tiriamo le somme oggi di anni di indagini avviate su input della Dna», ha aggiunto Lari che ha ricordato il ruolo dell'ex capo della Direzione Antimafia Piero Grasso, che raccolse per primo le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, il collaboratore di giustizia che ha svelato i retroscena della strage di Capaci e di quella di via D'Amelio.

"COSA NOSTRA SFIDO' LO STATO". «Con la strategia stragista che è frutto di un progetto unitario Cosa nostra volle sfidare lo Stato per costringerlo a scendere a patti». Lo ha detto il. Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari durante la conferenza stampa in cui viene illustrata l'operazione che ha portato all'arresto di 8 persone coinvolte nelle fasi deliberativa ed esecutiva della strage di Capaci.  «Nel dicembre del '91, nel corso di una riunione della commissione provinciale di Cosa nostra a cui partecipò il boss Salvo Madonia - ha aggiunto - si decisero le eliminazioni di Falcone e Borsellino: atti completamente diversi dai progetti passati che erano eliminazioni chirurgiche di singoli nemici della mafia».  «Si inaugurò dunque - ha concluso il procuratore - un' ottica diversa di attacco alle istituzioni e si crearono le condizioni per potersi poi sedere al tavolo di una trattativa».

"NON CI FURONO MANDANTI ESTERNI". «Da questa indagine non emerge la partecipazione alla strage di Capaci di soggetti esterni a Cosa nostra. La mafia non prende ordini e dall'inchiesta non vengono fuori mandanti esterni». «Possono esserci soggetti che hanno stretto alleanze con Cosa nostra - ha aggiunto il procuratore di Caltanissetta - ed alcune presenze inquietanti sono emerse nell'inchiesta sull'eccidio di Via D' Amelio: ma in questa indagine non posso parlare di mandanti esterni».

RIINA DISSE: "TANTO ESPLOSIVO DA FARE GUERRA ALLO STATO". «Il tritolo usato a Capaci faceva parte dell'esplosivo usato poi nelle stragi del '93 e nel fallito attentato all'Olimpico». Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari commentando l'operazione della Dia che ha portato all'arresto di 8 persone coinvolte nell'attentato a Giovanni Falcone. «Erano - ha aggiunto - 4 ordigni bellici recuperati in mare, sconfezionati e polverizzati. Una mole enorme di tritolo che spinse Totò Riina a dire: "Abbiamo tanto esplosivo da fare guerra allo Stato"».

Caricamento commenti

Commenta la notizia