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Regione, la scure del bilancio non risparmia nessuno

Colpite la spesa sociale, la ricerca, la cultura, la scuola. Ridotti i fondi per la prima casa, per gli artigiani, le Università e per una serie di istituti, enti, società e associazioni. Tagli anche per le vittime di mafia

PALERMO. La scure dei tagli in bilancio non risparmia nessuno. In attesa della manovra finanziaria che dovrebbe riequilibrare alcune voci di spesa, la nota di variazione, depositata dal governo Crocetta all'Assemblea regionale per l'esame da parte delle commissioni di merito e poi del Bilancio prima di arrivare in aula, è una manovra lacrime e sangue, a conferma del difficile momento per i conti pubblici della Regione. Per alleggerire il bilancio, il governo interviene a trecentosessanta gradi: colpite la spesa sociale, la ricerca, la cultura, la scuola. Ridotti i fondi per la prima casa, per gli artigiani, le Università e per una serie di istituti, enti, società e associazioni, molte delle quali in passato venivano inserite nella famigerata ex tabella H.
In ognuna delle 175 pagine del documento del governo ci sono tagli ulteriori a quelli già previsti nella bozza di bilancio trasmessa in seconda commissione lo scorso gennaio. Rispetto al 2012, i tagli alla spesa corrente sono pari a 1,32 miliardi di euro.  
Per le spese di funzionamento degli assessorati, i tagli sono di circa il 25%, compresi i costi per beni e servizi, consulenze, missioni, e viaggi degli assessori (20 mila euro in meno per ognuno di loro, meno 35mila euro per il governatore).
Soppressi i contributi al Cerisdi, all'Ente autonomo portuale di Messina e all'ufficio speciale per la legalità, tagli allo Svimez (da 11 a 4 mila euro) in passato presieduto da Luca Bianchi (oggi assessore all'Economia), all'Irsap (da 15 a 5 mln di euro), alla Crias (cassa artigiani) da 10 a 3 mln,  diminuiti del 65% gli stanziamenti per la cooperazione internazionale, tagliato l'intero contributo (284mila euro) alla ditta Lauricella per la gestione del parco faunistico di Palazzo d'Orleans. Ridotte all'osso gli interventi per fronteggiare eventi calamitosi (da 6 a 2 milioni), meno fondi al sistema della cooperazione (da 1,88 mln a 661 mila euro), agli enti morali ed ecclesiastici (da 250mila a 84 mila euro).
Significativa la contrazione della spesa alla rubrica 'beni culturali e ambientali', dal centro per il restauro (-376mila euro) al museo d'arte moderna di Palermo (-200mila euro). Meno risorse anche per i Consorzi di garanzia fidi (-4 mln), per gli interventi nelle zone colpite da eventi calamitosi (-1,3 mln), per beneficienza e assistenza (-1 mln).
Tagli pure alla rubrica 'lotta alla mafia e alla criminalità organizzata' per 5,1 mln: -66 mila euro per le vittime del 'pizzò, -78 mila euro per le associazione antiracket, -38 mila euro per la formazione degli orfani delle vittime di mafia, -243 mila euro di oneri per l'assunzione dei familiari delle vittime della criminalità organizzata, -208 mila euro per il fondo per le parti civili nei processi contro la mafia.

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