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Tre centenari operati al femore Interventi di eccellenza al Sant’Elia

Ripresa sorprendente: i pazienti già camminavano dopo due giorni dall’intervento

CALTANISSETTA. Tre interventi al femore tutti riuscitissimi. I tre pazienti già camminavano dopo due giorni. Qual è la notizia, ci si potrebbe chiedere se non fosse che i tre, ricoverati in momenti diversi all’ospedale Sant’Elia, hanno già superato tutti i 100 anni di vita e poco dopo l’intervento sono tornati in perfetta salute. Nel reparto di Ortopedia guidato da Giuseppe Petrantoni gli ultra centenari ricevono lo stesso trattamento di tutti gli altri pazienti, e se un tempo avrebbero passato i loro giorni stesi su un letto, oggi, grazie alla professionalità di medici e infermieri e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, possono tornare alla loro vita di tutti i giorni riuscendo a camminare a volte anche solo dopo quarantotto ore. Nello specifico i tre «pazienti modello» hanno 102 anni l’uno e 101 anni gli altri due e provengono tutti dalla provincia di Caltanissetta. «Non si tratta degli unici ultracentenari che abbiamo operato in questi ultimi anni – ha sottolineato il primario Giuseppe Petrantoni – la frattura del femore è un evento piuttosto ricorrente tra le persone anziane e, poiché l’età media della vita si è di molto allungata, ci capita spesso di avere in reparto pazienti che hanno superato il secolo di vita. Il miglioramento delle tecniche chirurgiche ed anestetiche fanno sì che il trauma chirurgico sia di gran lunga più breve per cui può essere proposto anche per situazioni che fino a poco tempo fa non erano considerate approcciabili. In questo caso si tratta di fratture trattate in urgenza, parlo del cosiddetto “Golden Hour”, ossia l’inquadramento e il trattamento del paziente nella prima ora dall’evento traumatico. L’intervento avviene con tecniche mini invasive, viene praticato infatti un taglio di pochissimi centimetri che ci consente di rimettere a posto il femore rotto. La cosa da sottolineare comunque – ha concluso Giuseppe Petrantoni – è che rispetto a diversi anni fa c’è una maggiore attenzione al paziente. Il centenario viene trattato al pari degli altri e, una volta superato questo tipo di intervento, potrà concludere la propria vita in maniera dignitosa».

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