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A Catania la tesi va in passerella: per studiare si usano ago e filo

A giugno l’evento conclusivo del corso di Moda e Gioiello dell’Accademia Euromediterranea. Sfileranno anche le creazioni di stilisti internazionali

PALERMO. Per alcuni studenti siciliani la tesi di laurea non si prepara solo sui libri ma si definisce con ago e filo e si presenta in passerella. E così gli allievi del corso di Moda e Gioiello dell’accademia Euromediterranea di Catania attendono con ansia il mese di giugno in cui presenteranno la sintesi dei loro quattro anni di studio, in una sola sfilata.

Mostreranno le proprie creazioni accanto a quelle di noti stilisti e ad un pubblico di «addetti ai lavori» di livello nazionale ed internazionale durante la settimana del fashion e del design «Madeinmedi», acronimo di made in Mediterraneo, un appuntamento che è la fine ideale del loro percorso secondo il suo ideatore e direttore dell’Accademia Marco Aloisi. «Dal disegno alla progettazione, dalla scelta dei tessuti alla confezione degli abiti, la definizione del concept e il nome della collezione tutto ciò che hanno imparato negli anni precedenti hanno modo di metterlo in pratica, interpretarlo ed eseguirlo - spiega Gabriella Ferrera presidentessa dell'accademia -. Gli studenti che studiano fotografia eseguono gli shooting set per presentare gli abiti dei colleghi in un modo professionale, così come gli stilyst e i corsisti di makeup danno una mano alla riuscita della sfilata come attività extracurriculare provando quello che potrà essere il loro lavoro».

Tra le giovani che si preparano alla fine della loro fase scolastica e al contestuale debutto nel mondo della moda c’è Mara Sanzone, 24 anni originaria di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, si è trasferita a Catania 4 anni fa per intraprendere gli studi che aveva scelto durante un orientamento scolastico a Palermo.

«La moda è per me un’arte, gli abiti sono opere e non fonte di business e per ora non contemplo il pret-a-porter nel mio futuro. Vorrei trovare sbocco nell’alta moda – spiega sicura - anche se capisco che è un circolo esclusivo e chiuso. Durante questi anni ho fatto esperienze dirette nei back stage, ora che a giugno tocca a me vedere i miei capi su altre modelle mi sento stressata ma sono ottimista. Mi preparo da ottobre, ho buttato giù diversi bozzetti e tanti ne ho stracciati, ma alla fine sono rimasti i migliori sei abiti per cui ho ricercato tessuti e materiali, puntando sulle innovazioni e sperimentando. La fase pratica dei cartamodelli e del piazzamento sul tessuto mi ha fatto vedere il progetto più reale. Ho già fatto una prima prova degli abiti sulle modelle e ho provato un’emozione grande. è la realizzazione di un sogno anche se non definitivo. La mia speranza dopo la laurea è di fare uno stage, magari retribuito, anche all’estero».

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