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Catanzaro: «Soldi solo alle aziende oneste»

Il vicepresidente di Confindustria Sicilia risponde ai lettori di Gds.it che accolgono positivamente lo sblocco di 40 miliardi del governo Monti per saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese

PALERMO. «Funzionari e imprese lavorino onestamente per assicurare in tempi celeri i pagamenti dei debiti alle aziende»: è quanto chiedono, in sintesi, i lettori del sito internet del Giornale di Sicilia, www.gds.it, che accolgono positivamente lo sblocco di 40 miliardi del governo Monti per saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Intervistato dal Giornale di Sicilia, il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, aveva auspicato pagamenti celeri e sanzioni per i dipendenti pubblici ritenuti responsabili di aver ritardato l'erogazione dei fondi. Proposta che ha generato alcune riflessioni.
L'utente che si firma «Vic» chiede esplicitamente di «punire anche le aziende che evadono il fisco e non pagano i contributi ai dipendenti». Catanzaro ricorda però che «le aziende che hanno rapporti con la pubblica amministrazione prima di essere pagate devono esibire il Durc, cioè il documento unico di regolarità contributiva. Quindi non esiste un rischio del genere. Anzi, se le aziende continueranno a non percepire quanto dovuto, ci saranno, come già successo, molti fallimenti a danno dei lavoratori e delle loro famiglie».
Il lettore che si firma «Ciccio» sostiene invece che «il vicepresidente di Confindustria sta mettendo le mani avanti perché conosce la burocrazia regionale, se vi sono funzionari che rallentano i rimborsi per «altri motivi vanno subito denunciati». Catanzaro afferma in merito che «esistono funzionari e dirigenti anche nella regione che fanno il loro dovere ed è attorno a questi che dobbiamo fare valore tutti per far vivere e produrre meglio le nostre imprese ed i lavoratori che occupano. È anche interesse di tutti isolare i fannulloni e chi considera la pubblica amministrazione un logo dove regolare orti e clientele». C'è poi chi ipotizza possibili reati. Scrive Ugo: «Speriamo che i burocrati della regione non rallentino i rimborsi, in regione il vento è cambiato e chi ostacola lo sviluppo deve andare a casa». Per Catanzaro «il lettore introduce il tema del dolo: in questo caso spero che ad intervenire siano le strutture di controllo interno della Regione per agire a tutela dell'economia». A tal proposito, Liliana da Messina spiega che «è importante che in ogni ufficio il dirigente scelga impiegati capaci e onesti a cui affidare le pratiche di rimborso e vigili che questi vengano fatti senza ritardi e senza favoritismi». E Antonino Montemaggiore, da Castelvetrano, aggiunge: «Con la speranza che questo atteso provvedimento possa creare posti di lavoro e dare un rilancio alla economia. Però occorre massima vigilanza per evitare infiltrazioni illegali». Catanzaro ricorda che «proprio per evitare infiltrazioni - spiega - Confindustria Sicilia ha nel tempo sollecitato e sottoscritto accordi e protocolli di legalità per assicurare che nel mercato siciliano incidano e producano solo imprese sane cioè quelle normali».

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