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Sospette infiltrazioni mafiose nella giunta provinciale, atto ispettivo della Prefettura

Al setaccio degli ispettori gli atti compiuti da consiglieri e membri della giunta implicati, a vario titolo, in inchieste di mafia: in corso indagini su Santo Sacco, Piero Pellerito e sull'ex assessore Vito Torrente

TRAPANI. La Prefettura ha istituito una commissione per compiere un atto ispettivo alla Provincia regionale di Trapani e verificare l'eventuale ingerenza della mafia in seno alla giunta, guidata fino ad agosto scorso dal deputato regionale dell'Udc, Mimmo Turano, e al consiglio, presieduto da Peppe Poma, fino allo scorso novembre esponente dell'Udc. Poma, dopo aver lasciato il partito ha dato vita ad una lista civica di Centro. Gli ispettori passeranno al setaccio, in particolare, tutti gli atti compiuti da consiglieri e membri della giunta implicati, a vario titolo, in inchieste di mafia: l'ex consigliere Santo Sacco (Pdl), arrestato dai carabinieri nello scorso dicembre per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione «Mandamento»; l'ex consigliere di centrodestra Piero Pellerito, condannato a 6 anni per falso e distruzione di documenti, nonchè sorvegliato speciale; l'ex assessore Vito Torrente (passato, nell'ottobre scorso, dal MpA al Pd), il cui nome figura in indagini antimafia come «prestanome» di Pino Giammarinaro, l'ex deputato regionale Dc a cui sono stati sequestrati beni per 30 milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Mobile di Trapani «Salus Iniqua»; l'attuale presidente del Consiglio provinciale, Peppe Poma, la cui posizione è stata archiviata dopo l'indagine per concorso esterno in associazione mafiosa nell'operazione della Mobile denominata «Rino 3».La Prefettura ha già acquisito l'ordinanza di custodia cautelare che riguarda il presidente Poma. L'iniziativa della Prefettura è già stata comunicata ieri ai consiglieri e al commissario straordinario Luciana Giammanco.

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